Livorno dimenticata dal PNRR – Bonistalli, presidente agenti marittimi: «Guardare con coraggio nel futuro, che sia lo stesso coraggio degli atleti che ce l’hanno fatta nella Remontada».
Lucia Nappi
LIVORNO – I segni della ripresa ci sono, l’Italia comincia a guardare con fiducia al futuro i dati ISTAT, pubblicati tre giorni fa, sull’andamento dell’economia italiana fotografano una crescita del 4,7% nel 2021 e con previsioni del 4,4% nel 2022. Il PNRR dovrebbe poi fornire uno stimolo più intenso, questo è quanto stabilito dall’istituto di statistica.
Fiducia per il futuro sono anche le parole che hanno caratterizzato l’Assemblea annuale di Asamar, Associazione degli agenti marittimi livornesi e della provicia, riunitasi all’Hotel Palazzo e che ha fatto il punto su ripartenza, sfide presenti e future del porto, della città e del sistema logistico-territoriale.
La riunione oltre ad assolvere alle funzioni associative, quale l’elezione del nuovo Consiglio che nei prossimi giorni individuerà il nuovo presidente, è stato un vero e proprio momento di riflessione congiunta del cluster marittimo portuale, delle istituzioni locali e dei rappresentanti delle imprese.
A capitanare la squadra il presidente uscente dell’Associazione, Enrico Bonistalli, arrivato al termine del secondo mandanto, che ha chiamato a raccolta oltre agli associati l’intera compagine portuale, il cluster marittimo, le istituzioni, i rappresentanti delle imprese. In un NOI collettivo che ha abbracciato trasversalmente tutti nel convegno pubblico: “La Remontada, nuova mentalità per la ripresa”. ( Video Intervista Enrico Bonistalli)
«Non è facile ricordarsi una coesione così allargata, nonostante sia agente marittimo dal 1979» – ha detto Bonistalli – Il porto di Livorno e la città affrontano la crisi, non solo Covid, dopo «4 anni non facili, con coesione e unità di obiettivi» – Da qui il titolo di ispirazione calcistica. Le sfide del porto e della città di Livorno paragonate alla Remontada del team del Barcellona: «giocatori così coesi tra loro che, anche bendati, avrebbero giocato bene, per questa grande impresa combattuta da calciatori, allenatori e nuove leve». Il concetto è chiaro, anche a noi che di calcio comprendiamo un rudimentale ABC.
«Così l’amministrazione comunale, il sindaco Luca Salvetti e l’assessore al porto Barbara Bonciani, hanno creduto al “Nuovo Patto per il lavoro, la competitività e la coesione sociale del sistema città-porto Livorno” nel quale hanno coinvolto tutta la compagine perchè da soli non si va da nessuna parte, mentre insieme – spiega Bonistalli «si può guardare con coraggio nel futuro, che sia lo stesso coraggio di questi atleti che ce l’hanno fatta nella Remontada».
LIVORNO DIMENTICATA DAL PNRR
«Anche se non siamo stati tenuti di conto nella suddivisione dei fondi del PNRR»– non risparmia la bordata al governo il presidente di Confindustria, Piero Neri, e armatore del Gruppo di famiglia nel settore del rimorchio portuale – «ma senza disperarci, tutti insieme dovremo fare squadra e giocare il secondo tempo» – «Le partite si giocano fino all’ultimo minuto. La coesione fra istituzioni, associazioni di imprenditori, è fondamentale».
Il sindaco, Luca Salvetti parla di pressing: «Siamo in una fase in cui abbiamo tanti progetti e dobbiamo fare pressing su chi decide, perchè il rischio è di finire nel calderone con le città che già hanno ottenuto qualcosa a livello portuale» – si riferisce ai finanziamenti del PNRR – «Livorno ha bisogno di fattori essenziali a cominciare dai collegamenti del porto con il resto dell’Europa».
«E’ impensabile vedere finanziate opere in tutta Italia, poche in Toscana e nessuna su Livorno» – rincara la dose il presidente della CCIAA Maremma e Tirreno, Riccardo Breda – «Stiamo correndo insieme per il territorio e per l’Italia per far sì che in questo territorio ci sia l’attenzione giusta per non tornare a sentirsi dire che la parte costiera della Toscana va ad una velocità minore del resto della regione. Per questo abbiamo bisogno anche della Regione e del Governo»-.
Darsena Europa
Il tema si sposta al porto: «Tutti insieme alla fine bisogna convergere e dare un impulso ai traffici» – dice Neri – «Siamo convintissimi che il nostro futoro passi per la “ormai storica” Darsena Europa, però ci dobbiamo arrivare e in piena potenzialità di traffici e di attività». Su questo ci stiamo confrontando con le istituzioni. Se finalmente, come sembra, nel 2023 ci sarà il completamento delle opere che riguardano il microtunnel, con la possibilità di approfondire ed allargare il canale di accesso della Darsena Toscana.
Cosa fare da ora al 2023? Neri annuncia da parte di Confindustria la disponibilità a studiare e farsi carico di opere di completamento per permettere al porto di Livorno non solo di mantenere le compagnie esistenti, per navi che necessitano di maggiore pescaggio, ma anche di attrarre nuovi traffici. Inoltre il nuovo clima di fiducia, annunciato dai dati ISTAT, dovrebbe dare maggiore impulso agli investimenti e pertanto uno slancio al settore portuale anche grazie ad un nuovo distretto industriale manifatturiero da insediarsi in prossimità di Livorno – «gli approfondimenti sono in corso, speriamo che diventino realtà».
ZLS E RESHORING
Il riferimento è alla richiesta di istituzione di una ZLS, l’istruttoria è già depositata presso il ministero della Coesione Territoriale, spiega il presidente dell’Autorità di Sistema, Luciano Guerrieri – «La ZLS è uno strumento importante per ampliare la capacità attrattiva del territorio, attraverso la gestione dell’AdSP e dello sportello Unico per le Attività produttive, da questa passa la possibilità di avere uno strumento di semplificatzione aministrativa» che identifica un unico referente, oltre alla disponibilità di aree, incentivi fiscali e finanziari per le imprese che si insediano attraverso le politiche di promozione e con il coinvolgimento della Dogana.
L’istituzione di una ZLS potenzierebbe anche la possibilità di reshoring: «Mesi fa parlare di reshoring sembrava utopia» – commenta Neri – fenomeno aiutato dall’aumento della regionalizzazione dei traffici marittimi: «oltre alle navi contenitori e da crociera di grandi dimensioni, stanno diventando normalità navi di minore dimensione e tonnelleggio, per traffici collegati alla regionalizzazione della globalizzazione» – conclude.
Nella visione complessiva dei porti del sistema «Livorno e Piombino, zone industriali complesse»- il presidente dell’Autorità portuale torna sul gioco di squadra -«Ci credo. Non ci sono divergenze sugli obiettivi, al primo punto c’è sicuramente la Darsena Europa» – il cronoprogramma è quello già annunciato anche in altre sedi: «Presto l’appalto e la pubblicazione della gara di questo primo progetto» – che dovrebbe essere a luglio – «seguirà poi la gara del Project financing per l’attuazione del terminal container».
Questo è solo una parte, perchè se Livorno vuole arrivare al 2026 con la Darsena Europa realizzata e operativa, parallelamente si devono portare a termine le altre opere di mare e di terra – «dal migliorare l’accessibilità nel Canale Industriale e in Darsena Toscana, le opere di riprofilatura, un puzzle che dia la possibilità ai vari settori portuali sulle aree a disposizione«» elenca.
«Un lavoro difficile» – al quale occorrerà «un pò di buon senso e che insieme possiamo portare avanti» – il richiamo al buon senso non è a caso, perchè i terminalisti non dissotterrino le asce di guerra, appena deposte, dalle recenti battaglie combattute a colpi di ricorsi al TAR – la misura «sarà la migliore possibile» – assicura il presidente – «ma soprattutto poi le cose miglioreranno drasticamente».
L’obiettivo è di guardare alla produttività del porto per la città e le nuove generazioni obiettivi fissati dal Patto per la coesione sociale «una responsabilità di tutti, facendo in modo che i progetti che sono già stati finanziati, addirtittura commissariati, possano trovare pronte anche le infrastrutture ferroviarie e viarie necessarie al collegamento del porto» – interviene l’assessore Bonciani – «Il lavoro è il tema centrale «un lavoro di qualità, differenziato e che dia dignità alle nuove generazioni e alla città con opportunità diverse da quelle attuali».