Assiterminal – Assologistica: Riduzione canoni concessioni, il MIMS vigili presso le AdSP

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Appello al MIMS delle associazioni Assiterminal e Assologistica:

ROMA – Le associazioni Assiterminal e Assologistica, che insieme rappresentano quasi il 90% dei Port & Terminal Operators, in un’istanza formalizzata al MIMS stigmatizzano  la parziale e frammentata applicazione della misura normativa ottenuta nel 2020 che prevedeva, per lo stesso anno, di poter ottenere dalle AdSP, la riduzione dell’importo del canone concessorio a fronte di una riduzione di fatturato superiore al 20%, nonché il ritardo (anche degli uffici della Commissione Europea) nel rendere disponibili le risorse economiche del fondo istituito in legge finanziaria a favore dei Terminal passeggeri (anche questo da noi richiesto e ottenuto per cercare di far fronte agli impatti della pandemia nel 2020) – Lo si legge nella nota congiunta allegata alla lettera con cui Assiterminal e Assologistica (a firma dei rispettivi presidenti: Luca Becce e Andrea Gentile) richiedono formalmente  al ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini l’esercizio «della competenza di vigilanza e indirizzo verso le Autorità di Sistema portuale» – si legge nella lettera – « attraverso uno specifico provvedimento, anche di soft law, avente base giuridica nell’art. 6 comma 7 della legge n. 84/1994 che: a) stabilisca, una volta per tutte, che le riduzioni dei canoni ai sensi dell’art. 199 del d.l. n. 34/2020 non richiedono alcun ulteriore finanziamento centrale né alcun atto autorizzativo di codesto Ministero avendo, quest’ultimo, già adottato il relativo decreto attuativo e b) specifichi che l’interpretazione dell’art. 199 del d.l. n. 34/2020 non conduce ad individuare una franchigia di riduzione del canone fino al 20% dell’ammontare del medesimo».

Nella nota allegata le due Associazioni specificano quanto segue:

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«L’appello al MIMS è conseguente alla diversa esecuzione che alcune AdSP hanno dato alla previsione contenuta nell’art.199 dl 34/20 anche alla luce del successivo dm attuativo, contestando inoltre la previsione della Conferenza dei Presidenti dello scorso novembre, di un’ulteriore “franchigia” del 20% (da intendersi quale alea nell’esercizio dell’attività imprenditoriale … nel corso di una pandemia ??) che rende ancora più attenuata una forma di ristoro già contenuta nella sua potenziale efficacia.

Sembra paradossale che a 4 mesi dall’inizio del 2021 (che peraltro stà riproponendo impatti devastanti sul settore crocieristico alla pari dell’anno appena concluso e volumi di traffico che faticano a tornare accettabili per l’equilibrio economico-finanziario anche degli altri operatori) si debba ancora discutere su questi temi invece di concentrarsi sul contingente e sulle prospettive, così come è inconcepibile che alcune aziende con fatturati in “rosso scuro” (alla pari di altri comparti produttivi) non abbiano ancora dati certi sui ristori spettanti per chiudere in qualche modo i loro bilanci: ma è così!

L’obiettivo delle due Associazioni è chiaro: si vorrebbe evitare che le aziende maggiormente in difficoltà avviino una stagione di ricorsi in un contesto che vorrebbe e dovrebbe invece raccogliere le energie e concentrare le sinergie degli operatori (che, è non è pleonastico ricordare, sono e costituiscono l’asset produttivo dei porti) per ripartire, insieme alle rispettive ADSP, in un’ottica di dialogo e partnership quale presupposto e condizione per efficientare un vero Sistema della portualità.

Di fronte alle sfide attuative del PNRR e di una auspicabile stagione di riforme di cui anche noi siamo promotori (con una serie di proposte che continuiamo a promuovere e dettagliare dalla scorsa estate) è necessario superare questa fase: chiediamo quindi al Ministero di agire, sulla base delle proprie prerogative, per aiutarci a chiudere i temi del 2020, garantendo semplicemente uniforme e esaustiva applicazione nonchè esigibilità di quanto previsto dalle norme.

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Abbiamo tutti bisogno di guardare avanti contribuendo a costruire un contesto di certezza e trasparenza normativa che si ottengono anche attraverso una maggiore chiarezza e semplificazione dei ruoli degli interlocutori istituzionali, la tempestività di esecuzione delle norme e una rinnovata relazione tra gli stakeholder (che identifichi nel privato un partner e non un mero destinatario di regole che spesso si sovrappongono pure)

Auspichiamo che le soluzioni che saranno individuate non pregiudichino ulteriormente la tenuta del settore e che si possa dare nuovo impulso e vitalità alla sostenibilità dello shipping e del terminalismo del nostro Paese da sempre protagonisti dell’economia logistica italiana, grazie anche alla tradizione imprenditoriale e alle professionalità che sa esprimere. Per rafforzare le nostre istanze confidiamo infine che nella conversione del DL sostegni vengano accolti i nostri emendamenti che ripropongono anche sul 2021 le soluzioni e alcuni strumenti normativi individuati per il 2020, magari, a questo giro, senza incagli!!

Assiterminal confida inoltre in una rapida soluzione delle vicende di Moby e Tirrenia – CIN (compagnie armatatoriali che fanno capo alla famiglia Onorato) che possa preservare, valorizzandolo, sia il patrimonio professionale dei tanti lavoratori marittimi interessati che quello degli operatori portuali e terminalistici delle autostrade del mare, che già devono affrontare da più di un anno il contingente e prospettico dramma delle conseguenze pandemiche sui traffici passeggeri.»

 

PSA Italy

Confindustria Toscana Costa

Assoporti 50anni

 

Agenzia Aldo Spadoni

MSC

AdSP Livorno

Toremar