Il Documento è carente, questa la valutazione di Assiterminal, Associazione Terminalisti portuali, che mette nero su bianco cosa manca nel Documento del Dipe – con cui il governo traccia indirizzi e strategie per il rilancio economico dell’Italia post Covid-19. Il documento elaborato dalla presidenza del consiglio dei ministri, tramite il Dipe -Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica.
Mancano settori strategici:
La denuncia di Assiterminal è molto chiara, nel documento non vi è alcun riferimento a «porti, shipping e logistica». Lacuna che va colmata – suggerisce Assiterminal- i settori sono strategici per i traffici merci e passeggeri, per l’import-export del Paese. Il comparto è stato essenziale nel periodo di emergenza Covid-19, e per la successiva fase post-emergenziale. Riportare quindi l’attenzione., anche alle attività penalizzate come i terminal croceristici, oggi chiusi, e le attività dei traghetti: passeggeri e ro-ro.
Altro punto dolente la mancanza di riferimenti al tema delle grandi infrastrutture e reti, ai corridoi europei interessanti l’Italia ed al completamento dei progetti nazionali concernenti la rete TEN-T. Ma anche le opere di “ultimo miglio” ferroviario già programmate per i collegamenti porti – hinterland.
Per porti e imprese del settore
Secondo Assiterminal i provvedimenti assunti dal Governo sia nella fase emergenziale e quelli previsti nella FASE 2 sono del tutto insufficienti. Da qui pertanto l’Associazione muove le proprie proposte al Governo:
LE PROPOSTE
▪ Soppressione o almeno adeguata riduzione dei canoni concessori ed autorizzativi per l’anno 2020 per tutti i concessionari e le imprese portuali;
▪ Soppressione dell’addizionale Ires (misura tra l’altro ampiamente superata dalla crisi in atto);
▪ Esclusione del settore portuale dall’ambito di intervento e/o competenza di Art;
▪ Proroga termini per il versamento contributi previdenziali ed assicurativi (anno 2020), stabilendo congrue dilazioni senza interessi per i successivi pagamenti rateizzati;
▪ Concessione di uno sgravio contributivo alle imprese che al 31/12/2020 mantengano almeno l’80% dei livelli occupazionali del febbraio 2020;
▪ Esigibilità delle previsioni contenute al c. 15 bis art. 17 L.84/94 e estensione di analoghe misure agli addetti alle operazioni portuali di cui agli artt. 16 e 18 L. n° 84/94;
▪ Sospensione sino al 31/12/2020 dei termini per il pagamento rate dei mutui e finanziamenti di altro genere, stabilendo successive congrue dilazioni;
▪ Accise azzerate o ridotte per 12 mesi sui combustibili usati dai mezzi operativi portuali.
Trattasi di misure necessarie che richiedono di fatto lo stanziamento di contenute risorse statali, pur nella ipotesi di parziale rimborso dello Stato alle Adsp per il mancato introito dei canoni.
Inoltre, onde contrastare le crisi di liquidità, attivare un intervento straordinario di cassa Depositi e Prestiti, affinché essa direttamente o attraverso gli istituti bancari, anticipi, con procedura snella, l’incasso di quota parte delle fatture emesse dalle imprese.
▪ Sono altresì senz’altro da perseguire in chiave di semplificazione alcune proposte approvate dal CNEL ed inviate alle Camere, riguardanti:
• Armonizzazione degli orari di apertura delle P.A. partecipanti alla fase di sdoganamento;
• Delega del Governo per il riordino dell’attività di regolazione nel comparto trasporti e logistica;
• Razionalizzazione degli avvisi nave che i comandanti devono inviare alle varie P.A. del porto;
• Digitalizzazione dei documenti e processi concernenti il settore della logistica;
• Realizzare subito lo sportello unico doganale e dei controlli.
LE AZIONI DA PERSEGUIRE:
Semplificare iter e procedure per interventi infrastrutturali nei porti con particolare riguardo ai dragaggi;
Aggiornamento e semplificazione del codice degli appalti pubblici, con obbiettivo di ridurre tempi e adempimenti per progettazione, messa in cantiere e realizzazione di opere;
Utilizzare “commissari” per sblocco opere pubbliche strategiche, superando nel contempo eventuali contenziosi;
Rilanciare effettivamente il project financing ed il partenariato pubblico/privato;
Snellire le procedure per le opere nelle aree industriali di crisi;
Efficientare distripark, retroporti, centri merci, ove logistica e manifattura collaborino per attrarre volumi e realizzino valore aggiunto nel trattamento delle merci;
Difendere i porti dallo strapotere dei global carrier marittimi;
Mettere in atto un processo di accorpamento di competenze dei vari Ministeri in ottica di efficientamento, nonché rivedere e razionalizzare ruoli e competenze delle varie Autorità indipendenti e Agenzie pubbliche, il tutto in ottica di riduzione di costi;
Supportare l’implementazione nelle imprese dell’uso della digitalizzazione e nella modernizzazione dei Port Community System;
Fare decollare effettivamente le ZES e le ZLS, ove occorra anche attraverso una revisione della normativa.