ROMA – Le attività di dragaggio, e dei relativi sedimenti dragati, dal 2015 ad oggi nello scalo di Gioia Tauro;
La programmazione dei dragaggi previsti nel triennio 2021 – 2023 e il relativo piano di caratterizzazione;
La presenza di eventuali relitti affondati, emersi o semi/emersi, negli specchi acquei portuali nei porti di competenza dell’Autorità portuale di Gioia Tauro ( Crotone, Corigliano Calabro e Palmi).
Sono i temi affrontati durante l’audizione del commissario straordinario dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli, e del segretario generale Pietro Preziosi, di fronte la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate, presieduta dall’on. Stefano Vignaroli, tenutasi a Roma, a Palazzo San Macuto.
In particolare riguardo ai materiali dragati nel porto di Gioia Tauro, che rientrano tra quelli classificati in area A e, utilizzati per attività di ripascimento, Agostinelli ha evidenziato la gestione integrata della sabbie dragate con l’uso ecosostenibile e la possibilità del loro utilizzo per la ricostruzione della spiaggia limitrofa al porto canale. Attività per preservare l’ecosistema costiero del porto, riducendone il relativo impatto ambientale.
Il commissario Agostinelli ha sottolineato la necessità delle attività di dragaggio a Gioia Tauro al fine di assicurare la profondità dei fondali del canale portuale, e garantire la sicurezza dell’ingresso in porto delle mega-portacontainer. Inoltre il mercato chiede profondità di fondali necessarie per dare accesso ai cosiddetti giganti del mare, dotati di capacità di trasporto superiore ai 20 mila teus.
Dai risultati della relativa analisi batimetrica, propedeutica all’adozione del programma dei lavori, è stato infatti constatato che le dune marine lungo il canale vengono create principalmente dall’azione dinamica delle eliche delle navi durante le manovre di partenza ed attracco alle banchine portuali, che spostano masse di sabbia da un punto all’altro del bacino.
Dal 2015 ad oggi, sono stati eseguiti complessivamente tre dragaggi a seguito della realizzazione di diversi interventi finalizzati a:
– adeguamento strutturale delle banchine e realizzazione della terza via di corsa del tratto D (dragati 139 mila metri cubi di materiale sabbioso);
– adeguamento del tratto di banchina nord esistente ai nuovi tratti di banchina (dragati 30 mila metri cubi).
– regolarizzazione dei fondali del bacino di evoluzione sud e del canale portuale il dragaggio ( 503 mila metri cubi).
Riguardo alla Programmazione triennio 2021-2023, sono previsti i lavori di
– di dragaggio del lato nord del canale portuale, in seguito ai lavori di realizzazione della relativa banchina di ponente
– di caratterizzazione dei fondali del porto di Crotone, che si trova in area di interesse nazionale.
Infine, riguardo alla presenza di relitti nel porto di Crotone il Commissario ha fatto specificato la presenza di un relitto emerso e riconducibile all’uso clandestino da parte di migranti per l’attraversamento del Mediterraneo.