Bunkeraggio in Sardegna, l’ostacolo può essere la burocrazia/ INTERVISTA a Michele Pons

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di Lucia Nappi
 
CAGLIARI – “Da 4 anni ci stiamo battendo perché il servizio di bunkeraggio torni in Sardegna, era interrotto da molto tempo, forse 35 anni”. Queste le parole di Michele Pons, presidente uscente degli agenti marittimi sardi, e agente marittimo nel porto di Cagliari.
Del progetto ne aveva parlato Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di Sistema portuale della Sardegna: il Gruppo Saras, operatore nella raffinazione del petrolio, è il proprietario dello stabilimento di raffinazione situato a pochi chilometri da Cagliari. L’offerta del servizio aprirebbe un nuovo scenario per i porti del sud della Sardegna, perché darebbe il via all’attività di bunkeraggio per le navi, anche in acque internazionali, tale da intercettare parte del traffico in transito nel Mediterraneo.
 
L’argomento sta molto a cuore agli agenti marittimi: La riattivazione di questo servizio sarebbe un bel biglietto da visita per il porto di Cagliari,” – spiega Pons – “speriamo che vada avanti, perché porterà sicuramente un incremento di traffici e di lavoro anche per l’economia sarda”. “E’ tutto da studiare, però che il presidente Deiana si sia sbilanciato nel parlarne, fa ben sperare”.
 
Nel Mediterraneo i porti di bunkeraggio quali sono?
“Augusta che ha tre rivenditori, Malta dove il servizio viene svolto in rada e Gibilterra.
Cagliari è sulla rotta di questi tre porti, noi siamo nel passaggio delle navi, la nostra posizione è centrale, non c’è deviazione. Cagliari dista due giorni di navigazione da Gibilterra, dove le navi fanno bunkeraggio in uscita dal Mediterraneo, poi siamo ad un giorno di navigazione da Augusta ed un giorno e mezzo da Malta”.
 
Fino ad oggi in Sardegna il rifornimento di bunker non veniva fatto?
“Solo con autobotte, ma le navi madre chiedono un range di circa 1500 tonnellate di bunker, che è consegnabile solo con la bettolina, perché con autobotte non è possibile questa ha un carico di 28 tonnellate di carburante. Nel progetto speriamo che sia prevista anche più di una bettolina.”
 
Quali possono essere gli ostacoli all’avvio del progetto?
“Ci auguriamo che non ci sia troppa burocrazia e che questa non blocchi il progetto.”
 
 Come avverrebbe il servizio?
“Rifornendo anche le navi che non toccano le acque del territorio nazionali, andandole a rifornire in acque internazionali. Noi dovremmo raggiungere le navi in acque internazionali e qui fare bunkeraggio. Sarebbe un business importante, così non lo fa nessuno”.
 
Rispetto al traffico locale?
Anche i traghetti di Tirrenia, Grimaldi e Grendi che fanno servizio a Cagliari, potrebbero usufruire del rifornimento tramite bettolina, perchè attualmente viene fatto il minimo indispensabile: 28/30  tonnellate di carburante tramite autobotte. La bettolina può caricare invece circa 6 mila tonnellate di carburante e potrebbe rifornire più navi anche da 7 mila TEU .
 
 
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