Porto Industriale di Cagliari – Subito il Tavolo Interministeriale presso il MISE”, la richiesta di Uiltrasporti e Cgil Filt – Giovedì 14 novembre sit-in dei lavoratori a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo Economico.
CAGLIARI – “Si rinnova la necessità della convocazione del Tavolo permanente Interministeriale presso il MISE in merito alla vertenza Porto Industriale di Cagliari e al rilancio delle attività di transhipment“.
Questo è quanto richiesto dalle sigle sindacali Uiltrasporti e Cgil Filt in una comunicazione ufficiale inviata ai ministeri competenti, ai parlamentari del Collegio Sardegna e ai Sindaci della Città Metropolitana di Cagliari, per sollecitare la tutela dei lavoratori del Porto Industriale di Cagliari. In una nota congiunta inoltre annunciano per il 14 novembre un sit-in di tutti i lavoratori a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
“Riteniamo che le complesse problematiche concernenti il porto Canale di Cagliari e il futuro delle attività di Transhipment nel Terminal Container” – scrivono nella nota William Zonca (Uiltrasporti Sardegna) e Massimiliana Tocco (Filt Cgil) – “i cui effetti si riverberano drammaticamente su centinaia di lavoratori e sullo sviluppo dell’economia regionale, debbano essere esaminate in un’unica cabina di regia e non secondo logiche particolaristiche e settoriali che, di fatto, impedirebbero di addivenire a concrete ed efficaci soluzioni”,
La richiesta inoltre della convocazione da parte del presidente della Regione, Christian Solinas, “per conoscere gli intendimenti e le strategie del Governo Regionale” – scrivono inoltre i due rappresentanti sindacali – “Crediamo che esistano validi strumenti che possono essere messi in campo per attrarre investitori, attraverso il coinvolgimento di un Advisor internazionale del settore dello shipping che sia partner della Regione nell’interesse politico di rilancio del Porto e quindi del territorio, la proroga del contratto di localizzazione prossimo alla scadenza, lo studio finalizzato al reperimento di ulteriori fondi propedeutici all’ammodernamento infrastrutturale (nuove gru di banchina in primis)”.
Dirimere inoltre le problematiche sulle materie riguardanti la Zes (Zona economica speciale) e i vincoli paesaggistici alla vigilia della presentazione di una “call internazionale” da parte della AdSp competente – sostengono i sindacati – metterebbe sul mercato una concessione sicuramente più attrattiva per il porto industriale di Cagliari e per la ricerca di un nuovo terminalista. “Il futuro dello sviluppo dell’economia della Sardegna deve necessariamente passare per un’importante infrastruttura di terminal container che sia volano per tutto il territorio: questo deve essere supportato dalle istituzioni regionali, dai ministeri interessati e dalla presidenza del Consiglio dei Ministri”.