MONTREAL – Sciopero di quattro giorni nel porto canadese di Montreal, iniziato lunedì 29 luglio e si concluderà alle ore 06:59 di venerdì 31 luglio, durante il quale tutti i terminal rimangono chiusi, fatta eccezione per il servizio Oceanex a Newfoundland e Labrador e per le operazioni nel terminal del grano. Le normali operazioni dovrebbero riprendere dalle 06:00 di sabato 1 agosto 2020. L’astensione dal lavoro era stata annunciata venerdì da Montreal Longshore Union, il sindacato dei lavoratori Canadian Union of Public Employees (CUPE). La contrattazione tra le parti vede l’Associazione degli imprenditori del settore marittimo (Maritime Employers Association -MEA) e il sindacato in rappresentanza di 1.125 lavoratori di terra: operatori di macchinari pesanti, segnalatori, addetti alle navi, elettricisti e meccanici. Il sindacato richiede modifiche all’orario di lavoro con maggiore bilanciamento tra lavoro e vita privata. L’orario consiste in 19 giornate consecutive di lavoro e 2 giornate di riposo su 21 giorni, per 365 giorni l’anno, escluse le festività e i giorni in cui il porto è chiuso.
Quinto giorno di sciopero, annunciato per sabato
A seguito dell’azione di sciopero del Montreal Longshore Union CUPE 375, il sindacato Port of Montreal Chequers Union ha annunciato 24 ore di astensione dal lavoro “sciopero indipendente” che inizierà alle 05:59 di venerdì 31 agosto e finirà alle 05:59 di sabato. Salgono pertanto a 5 le giornate di agitazione per il porto canadese.
L’Autorità Portuale di Montreal (MPA) ha fatto sapere che lo sciopero non influisce sulla movimentazione delle rinfuse liquide e il porto garantisce le attività essenziali necessarie al funzionamento dell’economia, della salute e della sicurezza pubblica. L’Authority sta seguendo con attenzione la situazione nell’attesa che venga raggiunto rapidamente un accordo tra le parti, specificando che la situazione è “gestibile”, sebbene vi sia il rallentamento delle attività e alcune navi sono ferme da alcuni giorni: “Abbiamo contato sette navi che potrebbero subire impatti diretti” – ha detto la MPA – “Quattro sono in ritardo o devono cambiare la propria strategia di navigazione. Per gli altre tre, stiamo aspettando di vedere cosa faranno. Ma stiamo seguendo da vicino la situazione in quanto può evolversi rapidamente”.