GENOVA – Il Tunnel sub-portuale di Genova, i cui lavori sono stati avviati ufficialmente la scorsa settimana, è l’opera che la città attendeva da diversi decenni e che ricostrurà il rapporto tra la città e il mare. Un progetto ingegneristico di Autostrade per l’Italia da 900 milioni di euro per la rigenerazione urbana della città attraverso la fruibilità degli spazi pubblici, l’implementazione delle connessioni verdi, il miglioramento del traffico cittadino, il potenziamento dei collegamenti viari tra la città di Ponente e quella di Levante. Tra gli indubbi benefici apportati dall’opera ci sarà la riduzione dell’inquinamento acustico e dell’aria prodotti attualmente dai mezzi in transito lungo la Sopraelevata Aldo Moro, sul destino della quale il tunnel consente di aprire il dibattito. La progettazione architettonica degli spazi pubblici è affidata a Renzo Piano Building workshop. Asi si farò carico difinanziare l’opera come previsto nell’accordo transattivo firmato nel 2021 con l’allora MIMS, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, a seguito del crollo del ponte Morandi.
Il progetto dopo avere incassato incassato l’OK dalla Commissione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici quale organo tecnico del MIT, è stato avviato ufficialmente e presentato in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio da i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il presidente dell’Autorità di sistema portuale Paolo Emilio Signorini, il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi e i rappresentanti di Renzo Piano Building Workshop.
“Il nodo trasportistico e logistico portuale è innervato nel tessuto urbano e lo sviluppo armonioso della città e del porto dipende in modo significativo dal potenziamento dell’accessibilità veicolare tra la parte di levante e di ponente del bacino di Sampierdarena da parte dei residenti e dell’utenza commerciale, industriale e turistica – ha spiegato il presidente Signorini – La realizzazione del Tunnel sub-portuale è un passo fondamentale in questa direzione, costituendo una moderna alternativa all’attuale viabilità e un decisivo contributo alla ottimizzazione dei flussi di traffico a vantaggio anche del traffico pesante e passeggeri in avvicinamento diretto al porto”.
“Il Tunnel sub-portuale costituisce un importante passo del processo di rigenerazione urbana che intende promuovere la bellezza della Città, sostenere il suo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini nel rispetto dell’ambiente – ha detto il sindaco Bucci – E’ un intervento che porta benefici sul piano trasportistico, sulla fruibilità degli spazi pubblici, sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, sull’attrattività turistica delle aree del porto, sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare. Oggi scriviamo una nuova e importante pagina per il futuro di Genova”
Secondo il governatore Toti: “Questa infrastruttura rappresenta una svolta epocale per Genova e per la Liguria. Dopo decenni di attesa, oggi, grazie alla sinergia tra tutte le Istituzioni coinvolte, siamo pronti a partire per realizzare quest’opera strategica per una città che sta cambiando volto, diventando sempre più attrattiva, non solo per i turisti ma anche per gli investimenti. Se pensiamo al tunnel, al nuovo waterfront di levante ma anche alle altre infrastrutture che si avviano a conclusione, sono in fase di realizzazione o stanno per partire, dal Terzo Valico al nodo ferroviario di Genova fino alla Gronda – conclude – si intuisce l’enorme trasformazione positiva che Genova e la Liguria stanno vivendo”.
L’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, ha fissato ad “aprile 2029” l’apertura del nuovo tunnel, per un costo di “900 milioni di euro” cifra che rispetto ai 700 milioni preventivati dall’accordo transattivo quale risarcimento con il territorio dopo il crollo del ponte Morandi, è “aumentata a causa dei rincari delle materie prime“. Tomasi ha inoltre chiarito che gli extracosti (circa 200 milioni) saranno ripagati attraverso i pedaggi della rete, spalmati a livello nazionale.
“Quest’opera in particolare – ha specificato Tomasi – ci consente di dare il nostro doveroso contributo al miglioramento della viabilità cittadina e si aggiunge a quanto stiamo facendo per l’ammodernamento della rete autostradale: ancora una volta la città di Genova e il territorio ligure si conferma la nostra priorità. In attesa di poter partire anche con la realizzazione della Gronda”.
“La realizzazione del Tunnel sub-portuale cambia il sistema di viabilità a Genova – ha precisato il viceministro Rixi -. Rappresenta quel potenziamento dei collegamenti viari che la città chiede da decenni tra Ponente e Levante cittadino, eliminando interferenze e colli di bottiglia che oggi sono limitanti. Il tunnel diventa protagonista della struttura urbana aprendo al recupero e alla riqualificazione delle aree in cui torna in superficie. Inoltre, con la ricongiunzione tra la Lanterna e l’area di Sampierdarena, l’espansione a nord del Parco della Foce che diventa il più grande della città e il recupero delle mura storiche di corso Aurelio Saffi il progetto assume, anche, una valenza storica e ambientale senza precedenti nella storia recente di Genova”.
L’ncontro si è concluso con la firma del Protocollo d’Intesa tra Autostrade per l’Italia, Ente Bacini e l’Autorità di Sistema Portuale con cui ASPI si impegna a ricollocare le aziende operanti nell’area delle riparazioni navali di Levante interferite dalla realizzazione del Tunnel per consentire la prosecuzione delle attività del comparto.