Completata la nuova Struttura di Controllo Frontaliero nel porto di Gioia Tauro

Su una superficie di 4.000 mq e composta da tre capannoni, suddivisi in 34 moduli prefabbricati, il nuovo Centro di Controllo migliorerà la gestione delle operazioni.
Gioia Tauro
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GIOIA TAURO – Il porto di Gioia Tauro concentrerà in un’unica area tutte le attività di controllo e analisi, infatti sono terminati i lavori per la realizzazione della nuova Struttura Polifunzionale di Controllo Frontaliero (PCF – Punto PED/PDI) che permetterà di  migliorare la gestione delle operazioni.

Il nuovo Centro di Controllo Frontaliero si estende su una superficie di 4.000 metri quadrati ed è composta da tre capannoni, suddivisi in 34 moduli prefabbricati. Di questi, 22 saranno destinati al posto di controllo frontaliero PCF, sei al servizio fitosanitario regionale, tre all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e tre al servizio della Guardia di Finanza.

In linea con il Regolamento UE 2017/625, che disciplina i controlli su alimenti e mangimi, nonché con le normative nazionali riguardanti la salute e il benessere animale e le ispezioni fitosanitarie, l’ente portuale  ha pianificato, nella propria strategia di sviluppo dello scalo, la costruzione di un’area specifica strutturata, affinché sia garantito in modo organico un servizio necessario alla sicurezza pubblica.

Secondo la normativa vigente, il controllo sanitario su animali e merci alimentari in ingresso nell’Unione Europea è affidato al Servizio sanitario attraverso le strutture periferiche del Ministero della Salute. Dato il ruolo centrale del porto di Gioia Tauro nel commercio internazionale e la tipologia di merci trattate, il presidio della salute pubblica per prodotti alimentari e di origine animale rientra nelle competenze del servizio veterinario operativo all’interno dello scalo calabrese.

Per dotare il porto di un servizio essenziale e favorire una gestione efficiente delle analisi di laboratorio, l’Autorità di Sistema Portuale ha accentrato tutte le attività di controllo in un’unica struttura. Questo consente di prevenire rischi di contaminazione o la circolazione di prodotti non conformi agli standard igienici.

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I lavori, del valore complessivo di 2,7 milioni di euro, sono stati realizzati dalla F.M.B. Tubes srl, azienda capofila di un consorzio di imprese.

In ottemperanza alla normativa che affida al Ministero della Salute la gestione di tali servizi, l’Autorità di Sistema Portuale sottoscriverà nei prossimi giorni un protocollo d’intesa per concedere in comodato d’uso al Ministero, tramite le sue strutture periferiche, la gestione della nuova struttura PCF – Punto PED/PDI del porto di Gioia Tauro.

 

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