Mario Mattioli all’Assemblea Fedepiloti: Per Confitarma VHF nei porti nazionali è un obiettivo prioritario.
ROMA – L’ampliamento del servizio di pilotaggio in VHF nei porti nazionali è un obiettivo prioritario che riveste una grande importanza per l’armamento per la competitività dei porti e degli operatori italiani, senza pregiudicare l’esigenza di tutela della sicurezza e dell’ambiente.
Questo il messaggio lanciato da Mario Mattioli, presidente di Confitarma, nel corso dell’Assemblea Annuale di Fedepiloti tenutasi a Roma il 17 aprile 2018.
“La scelta operata finora dalle nostre istituzioni di escludere lo strumento del PEC – ha aggiunto Mattioli – deve indurci ad assumere seriamente iniziative volte ad allargare il servizio di pilotaggio via radio in modo da dare una risposta efficace e coerente con gli indirizzi espressi dal Parlamento e dal Consiglio Europeo e riportati nel recente Regolamento n. 352/2007 che istituisce un quadro normativo per la fornitura dei servizi portuali”.
Mattioli, nel richiamare il discorso di Danilo Fabricatore Irace, presidente di Fedepiloti, ha affermato che la collaborazione in atto a livello europeo tra EMPA ed ECSA per individuare i punti comuni per l’applicazione del PEC o di sistemi equivalenti, può “rappresentare un ulteriore stimolo per affrontare il problema anche a livello nazionale, in modo da individuare, di comune accordo, un percorso condiviso che realizzi l’ampliamento del VHF a favore in particolare del trasporto marittimo a corto raggio che, per l’elevato numero di scali effettuati, è quello che più degli altri manifesta maggiore sensibilità al problema”.
Il presidente di Confitarma ha quindi invitato i presidenti delle Autorità di Sistema Portuale a dare assoluta priorità alla realizzazione della torre di pilotaggio e nel contempo ha chiesto al Comando Generale di stimolare le Capitanerie “ad individuare soluzioni logistiche provvisorie che possano, in assenza della Torre, essere comunque in grado di garantire ai piloti un’adeguata visibilità diretta dello spazio acqueo in cui transitano le navi in ambito portuale” Il tutto in tempi brevi, altrimenti “Confitarma sarebbe costretta a rivalutare altre strategie”.