Incontro Propeller Club Port of Leghorn – Giorgio Casareto, a.d. Azimut Benetti Lusben, parla degli sviluppi futuri del porto di Livorno nell’area del Mediceo, forse, a breve l’avvio del progetto del Porto Turistico e i 12 mioni di euro di investimenti per l’area bacini.
Lucia Nappi
LIVORNO – Lo sviluppo futuro del porto di Livorno nella Marina del porto Mediceo, un progetto di grandi dimensioni e parte di un più ampio piano di riqualificazione dell’intera area di Porta a Mare. L’acquisizione dell’area bacini di carenaggio del porto da parte del Gruppo Azimut Benetti e l’obiettivo sfidante di raddoppiare il volume di affari in un triennio nel settore refitting e riparazioni imbarcazioni da diporto.
Sono i due maggiori progetti di investimento del gruppo Azimut-Benetti su Livorno, anche tramite Lusben piccola costola del gruppo – azienda del valore di circa 37 milioni di euro, specializzata in refitting e riparazioni di imbarcazioni da diporto, azienda strategica anche per la capacità di catalizzare clientela per il settore nuove costruzioni.
Di questo si è parlato durante l’ultimo incontro del Propeller Club Port of Leghorn, promosso dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini. Per il gruppo Azimut-Benetti è intervenuto l’amministratore delegato del gruppo Giorgio Casareto, da meno di un anno anche direttore di divisione di Lusben e, infine, da un anno e mezzo a capo del progetto Porta a Mare spa. “Su Livorno in questo momento il gruppo ha un investimento importante” – ha spiegato Casareto.
Bacini di carenaggio
In primo piano la concessione dei bacini di carenaggio del porto, banchine 76 e 78, tema molto sentito per la città di Livorno, in concessione demaniale ad Azimut Benetti dal maggio scorso. A seguito della gara di assegnazione che ha visto “passaggi difficili” – sottolinea l’amministratore delegato – e conclusa nel 2020 in favore di Azimut Benetti ma sospesa nel marzo 2021 dopo il ricorso al Tar presentato dall’altro concorrente, Jobson Italia, e finalmente assegnata nei mesi scorsi.
Il progetto
“Sul progetto dei Bacini abbiamo avviato un investimento importante, 12 milioni di euro da portare a termine nell’arco di un triennio. Sono previsti: il rifacimento delle aree di piazzale, la demolizione di edifici non più funzionali alle attività produttive, la costruzione di altri edifici, la ristrutturazione della palazzina che era il cuore pulsante del bacino in muratura.
Tale bacino non andrà più in esercizio perchè è ritenuto antieconomico ripristinarlo alla sua funzione originaria nel rispetto di una industria nautica da diporto. Può darsi che domani tornerà utile nel commerciale, ma la destinazione della convenzione è una destinazione diportistica”.
“Con l’acquisizione dell’area bacini, come Lusben ci siamo dati un obiettivo sfidante, raddoppiare il volume di affari del prossimo triennio. Portarlo a circa 70 milioni di euro di ricavi attraverso interventi di efficientamento dell’organizzazione aziendale, l’ampliamento della taglia media delle imbarcazioni che gestiamo. Andando a prendere fette di mercato di altri competitor nel Mediterraneo”.
Porto Turistico
“Il progetto Porto a Mare spa – Porto Turistico sta andando avanti” – sottolinea – “stiamo bene operando, lo scorso anno abbiamo chiuso un accordo con i Circoli che oggi stazionano nel Porto Mediceo, con la collaborazione dell’AdSP, abbiamo firmato un preliminare che ha superato gli ostacoli ed ha calmato le acque”
Oggi la società lavora ai programmi derivati dall’allineamento dell’Accordo di programma sottoscritto nel 2007 con le forze armate: Marina Militare, Capitaneria di Porto, Polmare, e Guardia di Finanza. L’ostacolo più grosso è rappresentato dalla Marina Militare che ha gli interessi maggiori nell’Accordo di programma, ma anche questo ostacolo sembrerebbe superato: “Abbiamo smussato gli angoli” – dice Casareto – “l’ammiraglio Ribuffo è tornato sui suoi passi, dovremmo averla smarcata, tra non molto tempo l’ammiraglio riporterà allo Stato Maggiore le questioni definite per avere le autorizzazioni del caso”.
Porto a Mare spa
Una società di trasformazione urbana, la Porto a Mare spa, strumento giuridico di cui è forse l’ultima rimasta in Italia delle poche costituita, strumento istituito per avere al suo interno il soggetto pubblico come garante della correttezza dell’operato del soggetto privato, e garante dell’effettiva finalizzazione del progetto che sottostava a questa società di trasformazione.
“Se tutto va bene la concessione non è lontana nell’ordine di qualche mese” – sottolinea – “Stiamo operando per trasformare questa società spa, oggi inattiva e di proprietà di Azimut Benetti,in una società operativa, dotandola di mezzi e di strumenti per operare”.
Conclude l’amministratore delegato di Azimut-Benett Lusben: “Sono soddisfatto, in questo anno e mezzo in cui ho seguito questo tema, è andato tutto bene e velocemente. Ringrazio le Amministrazioni pubbliche che hanno collaborato con attenzione ed entusiasmo per arrivare a finalizzare la situazione e vedere Livorno dotata del progetto rivisitato dell’area del Mediceo”.
L’incontro del Propeller Club Port of Leghorn ha visto, inoltre, la presentazione ufficiale al cluster marittimo del colonnello Piercarmine Sante Sica, nuovo comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Livorno.
“Ho letto lo Statuto della vostra Associazione, Propeller, il cui scopo è promuovere e appoggiare le attività marittime per migliorare le relazioni umane ed i rapporti internazionali” – ha detto il colonnello Sica salutando il cluster marittimo – “questo mi ha ricondotto con il pensiero a quella che è stata e sarà la mia stella polare nell’agire, e si riassume in alcuni passaggi del discorso del generale Dalla Chiesa all’indomani dell’omicidio di Pio La Torre: “Se è vero che esiste un potere. questo è solo quello dello Stato nelle sue istituzioni e leggi. Non possiamo delegare questo potere né ai prevaricatori, nè ai prepotenti, né ai disonesti. Potere può essere anche un sostantivo, ma anche un verbo: potere convivere, poter essere sereni, poter guardare in faccia l’interlocutore senza abbassare gli occhi, poter ridere” – e ancora – “Potersi sentire tutti uniti in una convivenza, in una società, che è fatta di tante belle cose ma soprattutto del lavoro di tanti”.