Economia del mare, motore di sviluppo per il territorio laziale

Porto Civitavecchia

• Il Lazio vanta oltre 35.000 imprese agganciate al sistema marittimo – il 18% del totale nazionale – che generano 7,7 miliardi di euro di valore aggiunto e 136.000 occupati.
• Il porto di Civitavecchia movimenta circa 16,6 milioni di tonnellate di cargo e supporta un import-export marittimo del Lazio che supera i 15 miliardi di euro.

CIVITAVECCHIA – L’economia del mare, opportunità di crescita per lo sviluppo del territorio laziale. Questo il tema del convegno dedicato all’Economia del mare e svolto ieri presso la Sala Convegni del Molo Vespucci a Civitavecchia, organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Unindustria.

Durante l’incontro è emerso il grande ruolo che il sistema marittimo e portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta svolge per la crescita del territorio e ha sottolineato quali sono in prospettiva i nuovi driver da sviluppare per far sì che lo scalo sia sempre più protagonista con investimenti infrastrutturali e l’attrazione di investimenti imprenditoriali.

Pierluigi Monceri, Direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo ha spiegato: “Civitavecchia continua a registrare ottime performance nel segmento crocieristico e del Ro-Ro. Entrambi questi segmenti hanno un impatto moltiplicativo sull’economia: Civitavecchia ha registrato nel 2018 la movimentazione di quasi 17 milioni di tonnellate cargo e, con 2,4 milioni di passeggeri, è il primo scalo crocieristico d’Italia ed il secondo d’Europa. La cosiddetta economia del mare costituisce un asset di crescita e sviluppo sempre più strategico e la connessione tra tutti gli attori coinvolti deve essere sempre più forte. La geografia non basta e i competitor sono sempre più agguerriti: occorre consapevolezza del nostro ruolo e delle nostre potenzialità per non perdere le opportunità connesse a questo grande settore. Il Gruppo Intesa Sanpaolo sostiene il settore dei trasporti e della logistica convinto che imprese e infrastrutture di questo settore rappresentino un patrimonio dell’Italia e, nel caso specifico al centro dei lavori di oggi. L’impegno della nostra Direzione Regionale è documentato dall’affiancare oltre 5.000 imprese laziali del comparto e dallo stock delle consistenze di impieghi per oltre 500 milioni di euro. Queste aziende sono state accompagnate dalle nostre filiali sia dal lato del supporto finanziario, con 70 milioni di nuove erogazioni nei primi sei mesi dell’anno, che mediante una vasta gamma di servizi messi a disposizione dal gruppo a sostegno dei processi di internazionalizzazione\, innovazione e sviluppo del capitale umano. Intendiamo continuare in questa linea d’azione favorendo anche logiche di rete e di filiere al fine di elevare gli impatti economici sul territorio”.

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Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM: “I nostri studi evidenziano un Mediterraneo sempre più dinamico con il canale di Suez che continua a segnare record importanti con il passaggio di oltre 18mila navi l’anno. Resta da affrontare per il nostro Paese il tema della competitività portuale poiché ormai tutti gli scali dell’area Med stanno effettuando investimenti in infrastrutture e piattaforme logistiche in grado di rendere più fluidi i flussi in import ed export delle merci e migliorare i servizi a terra con meccanismi intermodali. Dobbiamo quindi renderci conto che un comparto, come quello della filiera logistica, che porta al nostro Paese 40 miliardi di euro di Valore Aggiunto, deve essere valorizzato con decisione e fermezza; ed in prima fila deve essere posto il ruolo dei porti. Civitavecchia sta lavorando per il rilancio dello scalo in chiave commerciale oltre che nei settori crociere e Ro-Ro su cui è già un’eccellenza. Vanta la presenza di importanti operatori, ha strutturato grandi progetti e deve dare al più presto impulso alla Zona Logistica Semplificata che può essere lo strumento giusto per attirare investimenti e risorse per lo sviluppo e l’occupazione.

Francesco Maria di Majo, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale: “Lo studio realizzato da SRM rappresenta un punto di riferimento significativo per i Porti di Roma e del Lazio in una fase di potenziale sviluppo legato alla realizzazione di importanti e necessarie opere infrastrutturali. Nel corso degli ultimi anni, infatti, mentre lo sviluppo delle infrastrutture marittime ha fatto conseguire risultati considerevoli, oggi è l’infrastruttura ferroviaria che è emersa come cruciale per la crescita di alcuni segmenti di traffico, soprattutto quelli in esportazione. Ed il recente finanziamento, da parte della Commissione europea, di circa 4 milioni di euro a fondo perduto assegnato al porto di Civitavecchia per il c.d. “ultimo miglio ferroviario” dimostra, ancora una volta, la rilevanza del porto di Civitavecchia nello scacchiere economico e marittimo internazionale e delle Autostrade del Mare. Attraverso le nuove opere, previste anche nei porti di Gaeta e Fiumicino, e la prossima istituzione della Zona Logistica Semplificata, il network laziale sarà, così, in grado di compiere un ulteriore salto di qualità nel panorama dello shipping mondiale e meglio servire l’area romana, che rappresenta il secondo bacino per consumi a livello nazionale ed il quinto a livello europeo. Il tutto, avendo sempre un’attenzione particolare alla riduzione degli impatti ambientali.

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ECONOMIA DEL MARE
La regione Lazio ha un sistema marittimo che vanta la presenza di oltre 35mila imprese (il 18% del Paese), circa 3mila sono imprese giovani, genera 7,7 miliardi di euro di valore aggiunto (il 17% del Paese) e 136mila occupati (il 15% circa del Paese).
La presentazione è focalizzata su due degli asset strategici del sistema portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta: le crociere ed il Ro-Ro. Ed inoltre mette in evidenza le potenzialità logistiche del sistema portuale. È noto che lo scalo ha una vocazione multipurpose ossia polifunzionale, in quanto tratta molti tipi di merci, ma lo studio si focalizza sugli asset che in prospettiva possono dare a questo territorio un valore aggiunto in termini economici, industriali e turistici.

I principali numeri portuali di Civitavecchia.

Il porto, secondo gli ultimi dati annuali disponibili, ha registrato 16,6 milioni di tonnellate cargo ed ha un traffico stabile da alcuni anni. L’import-export marittimo del Lazio si attesta sui 15 miliardi di Euro. E’significativa la quantità di rinfuse movimentata ma evidenziamo che a dare valore ai traffici commerciali di Civitavecchia è soprattutto il Ro-Ro (trasporto auto e veicoli gommati in generale) che sorpassa i 5,5 milioni di tonnellate con un aumento del 11% sul 2017. Il Ro-Ro è un settore che consente al Paese di ridurre l’inquinamento e l’incidentalità (i tir viaggiano più sicuri sulle navi) e danno forza al nostro export di auto. Si tratta di un comparto ad alto valore aggiunto soprattutto se legato al trasporto delle auto-nuove e automezzi. Il traffico Ro-Ro del porto è cresciuto del 37% negli ultimi 5 anni. E’ stato movimentato quasi 1 milione di automezzi. Attraverso le Autostrade del Mare Civitavecchia è collegata con servizi regolari ai porti mediterranei di Barcellona, Tunisi, Arbatax, Cagliari, Olbia, Porto Torres, e con i porti Extra mediterranei di New York, Dundalk, Baltimore, Jacksonville, Houston, Setubal, Veracruz.

Civitavecchia è il primo scalo crocieristico d’Italia con 2,4 milioni di passeggeri e 760 navi attraccate ed il secondo in Europa (dopo Barcellona) ed un punto di riferimento per il Turismo. Esso è la «porta» di accesso alla Capitale. Quasi un quarto dei crocieristi italiani transita attraverso questo scalo. Problema del porto è rafforzare il ruolo di home port.

 

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