Emergenza covid-19 / Porti, “cercare di resistere” – Azzeramento canoni e annullare l’IRES, le richieste a De Micheli

PSA Genova

Le necessità immediate di Terminal operator e imprese portuali. Assiterminal, Assoporti, Assologistica e FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, FISE-UNIPORT le richieste urgenti al ministro De Micheli.

GENOVA -1. Sospensione mediante azzeramento, per un periodo non inferiore a 6 mesi, del versamento dei canoni concessori dovuti dai concessionari portuali esercenti operazioni portuali e/o servizi a merci e passeggeri compreso le stazioni marittime.
2. Annullamento dell’addizionale IRES (l. 27/12/2020, art.1, co.210, lett.c) per i concessionari di cui all’art. 18 e per le imprese autorizzate ex art. 16 L. 84/94;
Si riassumono in due punti le necessità più contingenti del settore dei terminal operator e delle imprese portuali a servizio dei traffici passeggeri che cerca di resistere alle mille difficoltà scatenate dall’onda virale del Covid-19. Necessità che diventano richieste al Governo, avanzate con forza dalle associazioni datoriali: ASSITERMINAL, ASSOPORTI, ASSOLOGISTICA e le rappresentanze sindacali: FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL TRASPORTI, FISE-UNIPORT nella lettera, datata 19 marzo, indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e ai ministri dell’Economia e dei Trasporti, Gualtieri e De Micheli.  Si chiede, quanto già espresso una settimana fa, ovvero l’adozione di iniziative a sostegno dei lavoratori e delle imprese del settore portuale, toccati duramente sall’emergenza Covid-19.

«Il settore dei terminal operator e delle imprese portuali a servizio del traffico merci stà operando con grandissima difficoltà, rallentamenti, tempi dilatati, stress operativi e organizzativi pesanti e drastico calo di volumi con conseguente detrimento dei conti economici: ma non si è ancora fermato per non bloccare l’approvigionamento del Paese e consentire al sistema produttivo ancora funzionante di onorare le commesse che ancora sopravvivono».- Pertanto si legge nella lettera –  «E’ legittimo richiedere che le misure che il Governo stà adottando – peraltro con disponibilità di risorse non infinite – debbano trovare una loro ratio per la tutela e il sostegno solidale per i contesti produttivi radicati sul territorio e che su e con esso operano e vivono, contribuendo alla circolazione di beni primari e persone. Il nostro è un appello inclusivo e solidaristico in un momento in cui ciascuno stà operando per il sistema paese e per la sopravvivenza delle proprie imprese e dei propri collaboratori: tutto il mondo Associativo stà dimostrando di rappresentare un settore coeso, maturo e con senso di responsabilità.

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