CIVITAVECCHIA – Incontro presso la sede dell’Autorità di Sistema di Civitavecchia a cui hanno partecipato il segretario generale dell’ente, Roberta Macii ed i responsabili di Enel spa assistiti dall’ufficio legale. Il motivo dell’incontro è stato il bando per la movimentazione del carbone nel porto di Civitavecchia della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord (TvN) , si tratta della centrale termoelettrica a carbone che si trova nel comune di Civitavecchia e per la quale negli ultimi 10 anni il servizio di movimentazione portuale del carbone è stato svolto dalla società civitavecchiese Minosse e dalla Compagnia portuale Civitavecchia (CpC). Oggi però Enel con la procedura ad evidenza pubblica ha rimesso in discussione tutto avendo deciso di affidare tale servizio di movimentazione nel porto ad una impresa individuata tramite bando di gara.
Da qui la sollevazione della Compagnia per la quale, il rischio della perdita del servizio avrebbe ripercussioni pesanti, anche a fronte dell’importante calo dei traffici da cui, in questi anni, è stata messa a dura prova. La Compagnia pertanto minaccia il fermo delle operazioni con una settimana di sciopero. “Con la trasformazione a carbone della centrale – ha ricordato il presidente della CpC Enrico Luciani – l’allora dirigente Sandro Fontecedro assicurò che il carbone lo avrebbero scaricato i portuali civitavecchiesi, alla luce di quella “ragion di Stato” che impose questa decisione sul territorio. Oggi non accettiamo di essere messi da parte. Con questo bando non si va solo ad infrangere la legge, ma anche quel patto sociale stretto tra Enel, Comune e porto: non c’è alcuna ragione di fondo per dover cambiare rotta”.
Durante l’incontro in Authority è emerso che Enel è intenzionata ad andare avanti con la procedura di gara, sebbene i portuali auspichino al ritiro del bando. L’ente prende tempo e, qualora l’assegnatario della gara risultasse un soggetto nuovo rispetto al passato, potrebbe anche intervenire sulle autorizzazioni ex art. 16. L’ufficio legale della Compagnia portuale, ha spiegato che chiunque vinca la gara dovrà comunque essere in possesso di tale autorizzazione. “Cpc e Minosse”, – ha sottolineato Gaudenzio Parenti, ufficio legale CpC – “la prima ex art.17 (la cui autorizzazione è stata rinnovata per la quarta volta a seguito di bando europeo) e l’altra art. 16 operano in un mercato regolato. Quanto sta accadendo oggi mina le fondamenta della legge 84/94”.
Il vicepresidente di CpC, Patrizio Scilipoti ha dichiarato “Se Enel vuole fare strategie a Civitavecchia, deve farlo con i civitavecchiesi che non devono essere al suo servizio. Ci vogliono togliere anche la dignità: e questo non lo permetteremo. Quello che è accaduto con le realtà metalmeccaniche all’interno della centrale non può e non deve accadere nel porto, che ha le sue leggi e vanno rispettate”.