EY Summit sulle Infrastrutture 2021 “Costruzioni e intermodalità” è il tema del Summit svolto in modalità digitale per riflettere sulle priorità di investimento grazie alle risorse che saranno messe a disposizione dal Recovery Fund europeo – Il tema centrale delle infrastrutture quali opportunità e moltiplicatore di sviluppo. Il Summit si è quindi interrogato sulle scelte da prendere per recuperare il grave ritardo infrastrutturale rispetto al resto dell’Europa. Quali le infrastrutture su cui puntare per la crescita del Paese? Un focus sulle occasioni da non perdere per recuperare il ritardo infrastrutturale e accelerare la ripartenza del Paese.
All’incontro è intervenuto in apertura il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che ha sottolineato la forte collaborazione con le Regioni, le Provincie e i Comuni e con un mondo imprenditoriale di “straordinaria vitalità”. Tra i temi strategici sottolineati: la sostenibilità ambientale, sociale ed conomica per la creazione di infrastrutture sostenibili. Il ministro Giovannini ha illustrato i quattro pilastri strategici su cui il proprio ministero punterà per avviare una svolta fondamentale, in cui gli investimenti andranno sfruttati bene e canalizzati. Il primo punto intervenire contro “il drammatico ritardo infrastrutturale italiano, dovuto a investimenti troppo limitati nel corso degli ultimi 20 anni” – Il secondo punto riguarda l’interconnessione su cui il ministero punterà molto potendo beneficiare dei 50 miliardi di euro (dei 200 miliardi di euro complessivi del Recovery Plan). Terzo: sviluppo equilibrato del Nord e del Mezzogiorno. L’Europa “ci impone giustamente di investire moltissimo nel Mezzogiorno, per questo ci sono iniziative importanti come l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria” – ha sottolineato il ministro. Quarto: “fare ripartire il Paese con un livello di benessere più elevato sociale e ambientale, per le persone e per l’ambiente”.
INDAGINE EY SWG
Sono pertanto stati presentati i risultati dell’indagine EY-SWG nata dal coinvolgimento di 400 manager italiani e dirigenti – secondo il 97% dei quali gli investimenti in questo settore devono puntare sulla mobilità essenziale per lo sviluppo economico e la competitività nazionale. Inoltre gli investimenti devono essere indirizzati sulla base di un nuovo piano integrato per rinnovare la rete infrastrutturale capace di esprimere una visione di insieme delle priorità del Paese (95%).
Sulle tipologie di infrastrutture su cui investire per favorire la crescita del Paese, in pole positione: le infrastrutture per le telecomunicazioni (5G fibra) al 71% – Segue i sistemi integrati di mobilità nelle aree metropolitana (50%), su Alta velocità ferroviaria (43%) – infrastrutture sanitarie (41%) – per la trasmissione di utilities (acqua gas e energia) al 26%.
E tra i fanalini di coda:
– Sistemi ferroviari regionali (19%)
– Sistema autostrade (13%)
– Strade statali e provinciali (12%)
– porti (12%)
– aeroporti (7%).
Risultati che fanno riflettere.