Fedepiloti: “Situational Awareness”, la centralità umana nella rivoluzione tecnologica dei porti

Dal palco della 78esima Assemblea di Fedepiloti, l'appello all'unita del cluster marittimo: "La consapevolezza è solo di sistema”.
Fedepiloti Assemblea 2025
LinkedIn
Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email

ROMA – “Situational Awareness”, è il tema con cui si è aperta a Roma la 78esima edizione dell’assemblea di Fedepiloti, Federazione nazionale dei Piloti del Porto, annuale confronto fra i rappresentanti del cluster, le istituzioni  e la politica.

Nella tavola rotonda, Situational awareness del “sistema porto” i rappresentanti delle associazioni di categoria del cluster marittimo e dell’autorità marittima, hanno dibattuto su come una buona consapevolezza situazionale incida nell’ottimizzare la sicurezza, la gestione dei rischi e l’efficienza operativa all’interno dei porti italiani.

Leggi anche  Fedepiloti – Riconoscere e prevedere l’errore a bordo nave, la realtà aumentata di X-Bridge

Capitanerie di porto -Guardia costiera
Ad aprire la discussione l’ammiraglio C.A. (CP) Massimo Seno – capo reparto 2° – Affari giuridici e Servizi d’istituto del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto -Guardia costiera – che ha evidenziato, attraverso un approccio olistico, il ruolo e le funzioni dell’Autorità marittima in relazione alla sicurezza della navigazione nei porti nazionali – hub strategici e ad alta intensità operativa.
“Punto di Forza degli scali nazionali” – dal punto di vista della tutela della sicurezza in ambito portuale ha specificato Seno – “è il modello virtuoso dei servizi tecnico-nautici sottratti al mercato, e affidati all’autorità statale che riesce a tenere in equilibrio un’esigenza di sicurezza non fine a se stessa, ma necessaria agli armatori e dall’altro lato sensibile verso l’aspetto economico” – Due tematiche da sempre centrali alla categoria dei piloti di porto e ripresi anche nella relazione introduttiva dal presidente di Fedepiloti, il capt. Roberto Bunicci.

L’ammiraglio Seno ha sottolineato “l’elemento umano rimane centrale rispetto all’attività del pilota, così come anche degli altri servizi tecnico nautici” – “come la tecnologia nell’analisi del rischio ha una funzione fondamentale per il funzionamento dei servizi tecnico nautici ” – ha specificato.

Assarmatori
Il segretario generale di Assarmatori, Shipowners Association, Alberto Rossi ha delineato il quadro delle sfide che ostacolano il lavoro quotidiano del cluster, rivolgendo un invito all’unità come metodologia per affrontare il futuro del comparto: “I piloti sono parte importante di questo cluster – ha detto Rossi – “Lavorano in porto in funzione delle navi che attraccano in banchina. Ma oggi incombono, anzi meglio sono già realtà, problematiche derivano dalla regolazione climatica europea e internazionale, che mettono a repentaglio il trasporto marittimo per come lo conosciamo, in particolare il fragile segmento dei traghetti che collegano le isole alla terraferma e il transhipment, per il quale occorre lavorare non per tutelare interessi particolaristici ma la strategicità di avere in Italia, e non altrove, il controllo della catena logistica”

LEGGI TUTTO
Rinnovo CCNL lavoratori porti, presentata la piattaforma unitaria

Tra le maggiori problematiche: “il tema dei carburanti alternativi, che interviene sull’attività dei piloti perché i piloti devono sapere qual è la performance di un motore” – ha ribadito – “Il ministero dei trasporti ha aperto un tavolo di lavoro per definire il quadro energetico nazionale, perché dovremmo capire quali sono i carburanti per l’Italia e dove devono essere distribuiti” –

“Vorremmo capire, tutti insieme, quale saranno i carburanti del futuro che, per l’Italia non possono che essere: GNL, biofuel e metanolo. Occorre lavorare insieme per affrontare e risolvere i problemi, queste sfide impattano sul lavoro quotidiano di tutti noi, nessuno escluso”.
Rossi ha concluso con un appello all’unità: “Il cluster marittimo e portuale è oggi molto più maturo rispetto a pochi anni fa, al periodo pre-Covid” – “rivolgo un invito operativo a lavorare fianco a fianco, a conoscere i problemi, studiarli, e risolverli insieme”.

Confitarma
Dello stesso avviso Luca Sisto – direttore generale Confitarma, Confederazione Italiana Armatori, “mi piace molto l’appello all’unità, nel lavorare insieme e avere degli obiettivi comuni” – ha detto Sisto – sottolineando l’approccio umanista al concetto di consapevolezza (awareness) “non è la nozione e non è neanche lo strumento tecnologico” – “ma l’uomo e la donna sono centrali alla consapevolezza“– “non solo safety e security ma sicurezza economica e sociale del Paese, perché la singola manovra in porto di una nave rappresenta un interesse economico del nostro Paese” – “la nave è un soggetto economico da tutelare soprattutto quando la nave è italiana, quando la bandiera è italiana ed è gestita dall’italia”.

“La consapevolezza è solo di sistema” ha concluso il direttore di Confitarma – “il sistema italia oggi è più maturo” – rivolgendosi alla politica ha concluso – “riflettere tutti non solo sull’arrivo da partenza della nave da un porto, ma l’arrivo e la partenza di un Paese marittimo possa rappresentare un salto di qualità per tutti noi”.

LEGGI TUTTO
MSC acquisirà l'operatore brasiliano Wilson Sons per 768 mln di $

Federagenti
Di consapevolezza situazionale e tecnologia ha parlato il vicepresidente di Federagenti, agenti marittimi nazionali, Enrico Bonistalli: “Noi agenti rappresentiamo i clienti, siamo i clienti del porto. Abbiamo continui rapporti con le capitanerie di porto e il comando generale, per cercare di smussare le eventuali problematiche” – “A ottobre abbiamo firmato un accordo che ci permette di lavare i panni in casa” – riferendosi al protocollo d’intesa per implementare al il sistema European Maritime Single Window (EMSWe)
“Sono molto tecnologico, mi piace la tecnologia ma quando ci sono quelle giornate di vento Iin cui noi agenti non sappiamo quali problematiche si potranno creare, ma quando apri la porta in Capitaneria e trovi il nostromo, il capo piloti e i rappresentanti di ormeggiatori e rimorchiatori. L’ebbrezza è tanta”.

Concludendo Bonistalli ha lanciato un appello: “Oggi con le navi di nuove generazioni di 3º e 4ª categoria, i bow thruster e tutte le tecnologie necessarie, i porti nazionali e le strutture purtroppo sono ancora vecchi, quindi le difficoltà sono imminenti”.

PSA Italy

Convegno

Assoporti 50anni

Agenzia Aldo Spadoni

MSC

AdSP Livorno

Toremar

Let Expo 2025