NAPOLI – “La prima è la sfida della connettività: se in passato il focus delle imprese è stata la produzione, oggi e sempre di più in futuro la sfida per le imprese sarà quella di raggiungere persone e mercati di tutto il mondo con i propri prodotti“. – Questo le parole di Silvia Moretto, presidente di Fedespedi intervenendo in merito ai trend in atto nel Mediterraneo nell’ambito dello shipping e delle attività portuali, a Napoli alla presentazione del 6° rapporto annuale “Italian Maritime Economy” di SRM. Il rapporto è frutto del monitoraggio dell’Osservatorio Permanente sui trasporti marittimi e la logistica.
“L’esplosione dell’e-commerce negli ultimi anni ha messo in luce proprio questo bisogno di connessione tra persone, merci e territori” – ha continuato Moretto – “e ha trasformato la connettività in una esigenza del consumatore finale. La seconda sfida è quella della sostenibilità. Cambiamento climatico e costante crescita della popolazione mondiale sono fenomeni che chiedono responsabilità sociale a chi fa impresa. Trasporto e logistica possono e devono fare la loro parte per assicurare una supply chain sicura e sostenibile, non solo in termini di emissioni. Occorre puntare su infrastrutture sostenibili, sia fisiche (sviluppare la modalità ferroviaria, sia per collegare i porti, sia per valicare l’arco alpino) sia digitali (dematerializzazione di documenti e procedure).”
Moretto ha poi sottolineato l’esigenza in Italia di fare sistema e di accelerare su efficienza e digitalizzazione: “I dati di SRM ci danno due buone notizie: la prima è che il PIL mondiale continuerà a crescere nei prossimi anni; la seconda è che l’area del Mediterraneo si sta sviluppando più delle altre in termini di traffico via mare: questo significa che siamo nel luogo giusto al momento giusto. L’Italia per collocazione e conformazione geografica può essere la piattaforma logistica d’Europa: possiamo ricevere e spedire merci via mare, possiamo fare da ponte con il primo mercato al mondo, che resta l’Europa. Eppure, l’LSCI (Liner Shipping Connettivity Index) ci dice che Paesi come Turchia, Tunisia, Egitto, Marocco, Spagna, ci stanno superando o ci hanno già superato in termini di competitività logistica. Questo perché la corsa del nostro Paese per recuperare il gap con il Nord Europa è frenata da una incapacità endemica di fare sistema: pubblico e privato faticano ancora a condividere una visione comune nello sviluppo di infrastrutture e servizi alla merce. Diciamo sempre che gli italiani sono bravi ad unire le forze nei momenti difficili. È arrivato il momento di lavorare insieme per un obiettivo comune: far crescere l’industria logistica di questo Paese, al servizio di manifattura e Made in Italy”.
Il presidente di Fedespedi ha poi concluso, sottolineando l’alto potenziale di crescita dell’industria logistica italiana: “Attualmente il valore fatturato dal settore dei trasporti e della logistica è intorno ai 43 miliardi di euro. La potenzialità di crescita dell’industria logistica italiana è tale da poter arrivare a 110 miliardi: la logistica è una miniera di opportunità, ma se vogliamo coglierle dobbiamo accelerare e condividere come Paese una linea strategica di sviluppo chiara, coerente e senza stop”.