LIVORNO – Continua la querelle mediatica tra l’Autorità portuale e la Lucarelli Terminal, la società terminalista dell’ex calciatore Cristiano Lucarelli e del padre Maurizio. La battaglia va avanti con un botta e risposta a colpi di comunicati. Contro l’Autorità Portuale di Livorno la società della famiglia Lucarelli muove l’accusa di voler fare morire un’azienda sana per la quale lavorano 40 persone. Per la società che attualmente è in concordato preventivo, Lucarelli dichiara di avere pronto un piano per il rilancio, grazie anche all’ingresso di un nuovo socio estraneo all’ambiente livornese. Questo permetterebbe, sostiene l’imprenditore, la creazione di nuovi posti di lavoro. Il Sindaco della città, Filippo Nogarin, si affianca alla Lucarelli Terminal e tiene vivo il fuoco della querelle.
Ma Giuliano Gallanti, al vertice dell’Authority di non ci sta, tramite un comunicato risponde “Ci rammarica apprendere dalla stampa dell’ennesimo tentativo del signor Lucarelli di attribuire la responsabilità della situazione di crisi in cui versa la sua azienda all’attuale amministrazione dell’Autorità portuale, accusata di aver deliberatamente agito col fine precipuo di danneggiare gli interessi dell’impresa e di condurla a morte certa“.
L’Authority quindi elenca tutte le decisioni che in questi quattro anni ha assunto in favore dell’impresa per rispondere alle esigenze commerciali via via rappresentate.
La nota dell’Authority conclude: “Metteremo in istruttoria il Piano industriale annunciato (più che presentato), alla stampa da Lucarelli se e quando verrà formalmente depositato presso gli Uffici dell’Autorità portuale, ben felici di prenderlo in considerazione se conterrà iniziative compatibili con gli strumenti di programmazione dell’Ente, a partire dal rispetto del Piano regolatore portuale votato anche dal Sindaco di Livorno”