Gallanti conclude il mandato lasciando il porto in crescita/ VIDEO

LIVORNO– Iniziava cinque anni fa, nel 2011, la guida di Giuliano Gallanti all’Autorità portuale di Livorno, ieri mattina il commissario straordinario ha riunito la stampa per la conferenza di fine mandato (VIDEO) e per annunciare i dati statistici dei traffici relativi al 2016, al suo fianco il segretario generale, Massimo Provinciali. Infatti l’iter che porterà il suo successore, Stefano Corsini, a sedere sulla poltrona dell’Autority del Mar Tirreno Settentrionale, sta per arrivare a compimento.

Dal 2011 ad oggi sono stati cinque anni fondamentali per Livorno, durante i quali lo scalo è stato completamente ridisegnato, è stato approvato dopo trent’anni il nuovo Piano Regolatore portuale, sono state realizzate molte opere, è stato messo in cantiere il progetto più importante per il futuro, la Darsena Europa. Oggi il porto di Livorno ha prospettive di sviluppo ed è in crescita. La conferenza stampa inizia con questo clima e la proiezione dei dati mostra delle cifre definite da “capogiro”. 

Provinciali spiega: “Oggi siamo arrivati a quota 32,815 milioni di tonnellate di merce. L’effetto crisi in porto si è fatto sentire fino al 2012 anno in cui il traffico complessivo è stato di 27.418 milioni di tonnellate merce, poi dal 2013 c’è stato un andamento di costante e progressiva crescita”. Comunque il porto veniva da un periodo di traffici bassi, però già per il 2015 si era parlato di boom soprattutto nel settore contenitori +16%.  Scherzando il segretario generale commenta, “Dal 2012 ad oggi c’è una differenza di quasi 6 milioni di tonnellate, è come se avessimo aggiunto al porto di Livorno quello di Ancona“. Questo incremento di quasi 6 milioni di tonnellate di merce in più, in quattro anni, che fanno la differenza. Grandi risultati anche nei settori: Rotabili (389.961 mila mezzi rotabili +14,3%) Auto nuove (596.667 auto nuove +25%) e Forestale (1,9 milioni tonnellate +9,1%) per i quali si conferma la leadership di Livorno a livello nazionale. In calo invece la merce alla rinfusa, tra le quali soprattutto le rinfuse ricche, il motivo del decremento è attribuibile alla Raffineria Eni, questo è il principale terminal che movimenta le rinfuse ricche e nei mesi di ottobre e novembre ha avuto uno stop agli impianti, per attività di manutenzione programmata, quindi in questi mesi ha registrato il 45% di produzione in meno rispetto ai volumi consueti. Per quanto riguarda il traffico container è stata superata la quota 800 milaTeu (per l’esattezza 800.475 ) +2,5% rispetto all’anno precedente

Risultato notevole”, commenta i dati il commissario Gallanti, siamo ritornati sulla mappa della portualità mediterranea”. Il merito? Non solo all’operato dell’Authority:Non mi piacciono discorsi sul come siamo stati bravi, è anche merito degli operatori privati, dei terminalisti, dei lavoratori, e di tutte le compagnie che hanno contribuito ad ottenere dei risultati condivisi. La linea politica è stata quella dell’interesse superiore del porto, che continuerà, immagino, sicuramente anche con il mio successore”. Ma questo traguardo non basta “nel 2017 è possibile che ci siano aumenti sulle macchine, sui contenitori e in generale sul tonnellaggio”.

A questo punto Gallanti lancia un monito alla città e agli operatori: “Attenzione perchè il porto con questi numeri è quasi al livello di saturazione, c’è una necessità di investimenti, di nuove banchine, di nuovi spazi a terra. Per mantenere un tasso di sviluppo come abbiamo realizzato in questi ultimi 2 anni non sarà facile e la Darsena Europa ha questa funzione”. 

La concentrazione delle compagnie armatoriali e dei gruppi terminalistici in un futuro molto prossimo determinerà scenari di grande concorrenza a livello internazionale e nazionale: Da Vado ad arrivare da noi c’è effettivamente un’offerta di infrastrutture che è al di la di quello che si poteva immaginare. Ma se il porto di Livorno avrà questa Darsena avviata, competerà in modo molto positivo”. Il concetto a cui allude è quello ripetuto nei mesi passati dagli uomini del Mit da ogni punto che potesse fare da cassa di risonanza: convegni, interviste, conferenze stampa, ovvero che l’Italia soffre di overcapacity infrastrutturale, per dirla in breve troppe banchine e pochi container. Anche la Commissione Europea a settembre ci aveva redarguito in merito. Una premessa quella del Mit per introdurre la scure ministeriale che presto si abbatterà sui molti progetti, anche cantierabili, di infrastrutture portuali. Quindi anche di questa sovra-offerta soffre la costa Tirrenica, pertanto come dice il commissario dell’Authority labronica, Livorno si salverà solo con la realizzazione della super Darsena.

“Senza la Darsena il porto di Livorno non avrà futuro”, il concetto è chiaro ed è ormai ripetuto come un mantra sulle banchine labroniche dove si attende speranzosi il futuro e l’arrivo, si ipotizza tra una quindicina di giorni, del prossimo presidente. 

I contenitori sono la ricchezza di un porto e l’indotto è quello che serve al porto, creando  lavoro e quindi ricchezza, “l’esempio è il porto di Shanghai”, dice Gallanti, “con 32 milioni di contenitori, anche se il nostro obiettivo sarebbe quello di mantenere l’attuale traffico“. Ma il giorno che la Piattaforma Europa sarà realizzata quale sarà la funzione della Darsena Toscana? Il commissario ipotizza: “TDT ha un destino segnato, potrà continuare a fare contenitori ma per le navi più piccole, ma probabilmente avrà una riconversione in quei settori dove probabilmente oggi i numeri già ci sono. Per le automotive che occupano uno spazio enorme, per cui sono necessari investimenti mirati. Oppure i silos come ha il porto di Barcellona“.

Lucia Nappi

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