Il porto di Gioia Tauro ha accolto stamani il primo treno merci carico di container nel nuovo gateway ferroviario in concessione a MCT Medcenter Container Terminal (società del Gruppo MSC). L’area ferroviaria all’interno del terminal container MCT occupa una superficie pari a 325 mila metri quadrati e la lunghezza dei binari all’interno del terminal è di 2.761metri e altri 1064 metri nel terminal intermodale.
MCT è il terminalista che svolge in concessione all’interno del porto l’attività di gateway ferroviario, per il carico e scarico di container. Un progetto realizzato e collaudato dall’Autorità portuale in 4 anni, che oggi è diventato realtà ed amplia, in modo esponenziale, il mercato di riferimento dello scalo che da porto di Transhipment diventa anche gateway. Questo significa che l’infrastruttura si candida a intercettare i traffici tra l’Estremo Oriente e l’Europa, attualmente gestiti dai porti di Rotterdam ed Anversa, inserendosi a pieno titolo nell’asse trans-europeo del corridoio Helsinki – La Valletta, come nodo di rilevanza nazionale e crocevia europeo di diversi settori di trasporto.
A darne notizia è il commissario straordinario Andrea Agostinelli, che parla di momento storico dopo l’odierna sottoscrizione del contratto per la gestione del Terminal, tra l’Ente e la MedCenter Terminal Container. Fa sapere l’Autorità portuale di Gioia Tauro – che “si tratta di caratteristiche importanti a livello internazionale perché evidenziano le specifiche peculiarità del Terminal, che risulta essere in linea con i maggiori hub ferroviari europei. Del resto, alla base della sua ottimale funzionalità vi è l’assenza di rotture di carico aggiuntive e le distanze del terminal adeguate agli standard internazionali”.
Ad animare il progetto, anche, il pieno rispetto della normativa vigente in materia ambientale, richiesta a livello europeo. A tale proposito, l’infrastruttura punta, ad incrementare l’utilizzo di una mobilità ambientale sostenibile, a ridurre i tempi di percorrenza delle merci, a diminuire i costi di trasporto e l’inquinamento prodotto dal sistema di trasporto su gomma. Non ultimo, mira a massimizzare le ricadute economiche e territoriali legati alla logistica complessiva.
Nel ripercorrere la sua storia, la prima nota risale al 2013, quando l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, ente attuatore della progettazione e della gara per la realizzazione del gateway ferroviario, redasse lo studio di fattibilità, approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Regione Calabria.
Dal quel giorno, diversi sono stati gli eventi che hanno, da una parte, ampliato i tempi della concretizzazione dell’opera, ma, nel contempo, tanti altri importanti scelte strategiche hanno creato le condizioni essenziali per offrire un nuovo percorso di crescita al porto di Gioia Tauro. Con il gateway ferroviario il porto calabrese conquista, anche, l’ultimo miglio con la cessione della gestione, a cura di RFI, del raccordo ferroviario che da San Ferdinando arriva a Rosarno.