LIVORNO – Ai nastri di partenza “Il Porto delle Donne” il progetto del Comune di Livorno che mira a fare conoscere, ad un pubblico sempre più vasto, la tematica dell’occupazione femminile in ambito portuale e marittimo, ma anche le opportunità di lavoro che questi settori rappresentanno, soprattutto per le donne e più in genere per le nuove generazioni.
Partendo dal porto di Livorno come esperienza pilota, il progetto mira ad arrivare in tutta Italia, avviando anche un dibattito a livello internazionale tra gli stakeholder. Promotori insieme al Comune di Livorno l’Associazione scientifica internazionale RETE, l’Università di Pisa e il CNR-Iriss di Napoli.
Tra le iniziative messe in campo: una due giorni di conferenze, il 17 e 18 maggio, presentate in conferenza stampa a Palazzo Comunale dall’assessora al porto Barbara Bonciani e dal presidente del Consorzio aggregato dei corsi di laurea del Polo universitario dei Sistemi Logistici professore Nicola Castellano.
L’iniziativa si sviluppa dalle interviste realizzate con le donne che lavorano nel porto di Livorno e a bordo delle navi, ha spiegato l’assessora Bonciani: “Da parte delle donne è emerso il grande entusiasmo e orgoglio di svolgere il proprio lavoro oltre alla competenza e professionalità. Questo ci fa ben sperare rispetto al futuro, a noi interessa avere un porto competitivo e la competitività passa dalla capacità di attrarre talenti indipendentemente dal genere” – Con la tecnologia le professioni di questi settori divengono sempre più gestionali da qui la necessità “di facilitare le donne nel comprendere quali siano questi lavori e pensare anche di presentare il curriculum in ambito portuale”, ha concluso Bonciani.
Il Programma dei convegni
Il 17 maggio si tiene il convegno dedicato alla comunità locale e alle scuole, presso il Polo Universitario Sistemi Logistici, Villa Letizia, Via dei Pensieri 60, sul tema: “Le professioni portuali e marittime come opportunità per le nuove generazioni, senza distinzione di genere” intervengono oltre ai rappresentanti delle istituzioni e ai promotori dell’iniziativa, gli studenti degli Istituti Cappellini e Vespucci.
Seguono le due tavole rotonde: “Fra passato presente e futuro, il ruolo delle donne in ambito portuale e marittimo – La comunità portuale a confronto” – “Esperienze e prospettive”.
Pomeriggio
“I quattro interventi del pomeriggio avranno come filo conduttore: l’automazione, la sicurezza e la formazione” – ha spiegato il professor Castellano – “con l’intento di individuare come questi aspetti possano comportare opportunità volte a favorire l’ingresso o una maggiore apertura a professioni nell’ambito portuale anche a lavoratrici, oltre che lavoratori”.
Intervengono:
“Robotica e automazione in ambito marittimo e portuale”, prof.ssa Lucia Pallottino, Università di Pisa
“Cybersecurity: il lato oscuro della digitalizzazione! Un rischio per i porti, opportunità professionale per le donne?”, dott.ssa Rita Forsi, Università di Pisa;
“Il valore della differenza di genere nel lavoro a partire dalla legge 81/2008 sulla salute e sicurezza”, prof.ssa Rita Biancheri, Università di Pisa;
“Digitalizzazione nella formazione logistica-portuale, il progetto TechLog”, prof. Nicola Castellano, Università di Pisa.
Il 18 maggio
Il giorno successivo il convegno sul tema “Le Donne nel settore marittimo e portuale, perché no?”, presso il Museo di Storia Naturale Villa Henderson via Roma 234, vedrà la presenza di importanti operatori nazionali ed internazionali del settore.
“Un’iniziativa da lodare, ha sottolineato la presidente di Asamar, associazione agenti e raccomandatari marittimi di Livorno, Francesca Scali – “C’è necessità di accendere un faro su questo tema, perché c’è poca diffusione soprattutto nelle giovani donne. Perché chi vive nelle città di porto dovrebbe essere potere accedere alle professioni del settore portuale e marittimo come una scelta e non come un ripiego”.
Da parte delle scuole è stata sottolineato il grande interesse a partecipare all’iniziativa: “porteremo soprattutto le studentesse” – ha detto la rappresentante dell’Istituto Vespucci – “perché vediamo una mancanza preoccupante di empowermnt femminile e ogni occasione per fare conoscere la realtà lavorativa locale è importante. Anche per abbattere i luoghi comuni che per trovare lavoro sia necessario andare via dalla città, atteggiamento che in generale hanno gli studenti ignorando realtà come queste, dove c’è bisogno di nuove professionalità. E per aprire gli occhi su quello che già c’è ma anche su quello che ci potrà essere, dove le ragazze e i ragazzi potranno essere protagonisti a patto di avere un percorso formativo che non si esaurisca”.
“Ci manca di incontrare chi lavora” – ha segnalato la rappresentante dell’Istituto Cappellini – “i ragazzi si sentono distanti dal mondo del lavoro, queste esperienze sono linfa per avere un contatto di ampio respiro con quanto Livorno può offrire e con le aziende”.
“Questa iniziativa è una prosecuzione nel percorso di attenzione verso il mondo femminile iniziato dalla nostra amministrazione nel 2021” – ha specificato Silvia Fugi, responsabile segreteria generale Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale – “con la sottoscrizione, insieme ad Assoporti, del Patto della Parità di Genere condiviso con le associazioni del territorio. Ci piacerebbe un coinvolgimento maggiore delle imprese del porto, ma non è percorso semplice. Il nostro ente vede la parità assoluta dei generi, con la presenza del 50% di donne anche nei ruoli apicali, 8 dirigenti di cui 4 donne”.
Il convegno nella giornata del 18 maggio affronta il tema delle donne nei porti e nel settore marittimo alla luce del contesto attuale, le maggiori sfide in atto per il settore. Il tema della transizione ecologica nel trasporto marittimo, i cambiamenti indotti negli ultimi tre anni prima la pandemia e poi dalla guerra, ciclone di eventi che ha stravolto l’assetto precedentemente conosciuto producendo cambiamenti repentini negli equilibri geopolitici, economici e sociali. I porti come avamposto fisico lungo la costa, luoghi che prima degli altri sono investiti da questi cambiamenti, intercettandone i mutamenti, le novità, le innovazioni e le crisi.
Di qui il ruolo strategico di connessione tra la città e il porto “in passato il porto era sempre stato pensato come una competenza solo urbanistica perché è l’unica competenza vera diretta” – conclude Bonciani – “Ma il porto è dentro la città perché ne determina la tenuta sociale ed economica della città, lo sviluppo economico, ma anche l’aspirazione dei giovani rispetto alle carriere. I destini delle città e dei porti sono identici, più i porti e le città collaborano più hanno la possibilità di raggiungere obiettivi comuni”.