LIVORNO – Si chiama Gabbianella ed è l’imbarcazione da diporto simbolo della città di Livorno, prodotta dagli anni ’70 in poi in migliaia di esemplari, barca che negli anni ha avuto un enorme successo, tanto che ancora oggi è presente in tutti i porticcioli e i circoli di Livorno e non solo.
Una tradizione nelle imbarcazioni da diporto rilanciata e riportata sul mercato, nel luglio scorso, dal Cantiere Tripesce, con un modello ri-progettato in chiave più moderna ed attuale, nato con gli stilemmi della famosissima “Gabbianella” e denominato “quattronori”.
Lunga 6,40 metri e per una larghezza di 2,10 metri la “quattromori” è leggermente più stretta rispetto ai vecchi modelli della Gabbianella proprio per essere ospitata in tutti i tipi di approdi di Livorno e non solo, senza tuttavia nessun compromesso di spazio, stabilità o confort. “quattromori” che anche nel nome «mantiene ben salde le radici con il territorio, ha reso più moderne ed attuali le linee della tradizionale Gabbianella” – spiega la co-promotrice del progetto, Caterina Costanzo – «mantenendo uno stile “da famiglia”, ma aggiungendole quel Dna di robustezza, affidabilità che contraddistingue da sempre il cantiere Tripesce. Caratterizzata da una spiccata personalizzazione sarà disponibile in versione puramente da diporto per andare con la famiglia a fare il bagno e passare una giornata in mare, ma anche in versione “fisherman” con accorgimenti e attrezzature adatte alle esigenza di chi fa della pesca una passione di vita».
Il cantiere Tripesce
Il cantiere Tripesce nato negli anni ’60 e specializzato nel settore delle imbarcazioni “da lavoro”, vanta tra i principali clienti i gruppi di Ormeggiatori italiani, le corporazioni dei Piloti di Porto così come le società che operano nel settore “antipollution”. L’azienda fino ad oggi oggi ha costruito centinaia di unità di diverso tipo e dimensioni, personalizzate a seconda delle esigenza della clientela, grazie anche ad un team di progettazione interna. Conosciutissimi i modelli che erano denominati Hippy e TR per gli addetti ai lavori oggi Mooring e Pilot.
«Con la Gabbianella l’azienda ha deciso di dare nuovamente vita alla divisione “diporto”, – spiega il presidente della società, Alessandro Miele – “partendo proprio dell’entry level “quattromori”; un’imbarcazione che può essere motorizzata con la minima potenza “senza patente” di 40/70 HP, e che gli consente di raggiungere già una velocità di oltre 26 nodi fino e motorizzabile fino ad un massimo di 140 HP di potenza.
Naturalmente “quattromori” è stato oggetto di una attenta progettazione del team Tripesce, in una chiave moderna, funzionale e con la cura di ogni particolare ma soprattutto con la stessa robustezza ed affidabilità che contraddistingue Tripesce nelle costruzioni “workboat”».
Dalla “Gabbianella” alla “quattromori”
“quattromori” è stato oggetto di una attenta progettazione del team Tripesce, in una chiave moderna, funzionale e con la cura di ogni particolare ma soprattutto con la stessa robustezza ed affidabilità che contraddistingue Tripesce nelle costruzioni “workboat”. La barca sarà presentata anche al prossimo Salone Nautico di Genova in acqua presso la banchina nord posto n° 20 e disponibile anche per prove a mare.
Il Cantiere è in grado di personalizzare “quattromori” nei colori ed accessori a piacimento del Cliente e verrà prodotta in una versione puramente da diporto ed una “fisherman” per soddisfare i pescatori professionisti e non, che richiedono particolari attenzioni e dotazioni per questo sport.
La gamma del diporto è già in ampliamento con allo studio modelli più grandi e di diverse tipologie che a breve saranno presentati dal team commerciale del Cantiere.
I nuovi progetti
Dal punto di vista dell’espansione, a breve la società presenterà ufficialmente il nuovo progetto cantieristico disposto su un’area di 154.000 mq, presso il Canale dei Navicelli a Pisa, all’interno del quale è previsto un complesso all’insegna della eco- sostenibilità per le costruzioni e il refit di megayacht.
Dal punto di vista delle nuove imbarcazioni «La prossima creazione sarà “La Medicea”, un gozzo planante di 9 metri con scafo che deriva dal pari modello impiegato da tutti i gruppi di ormeggiatori in Italia e per tutti i compiti più gravosi» – Spiega il presidente Miele – «Pensato in tutte le declinazioni possibili, con soluzioni moderne che la rendono unica nel suo genere. con l’obiettivo di completare una gamma di imbarcazioni per tutte le esigenze mantenendo le caratteristiche di qualità estetica e robustezza, ma con una realtà a 360° radicata in zona. Il vero sogno è impiegare risorse umane in loco specializzandole tramite tirocini, stage e affiancandole a chi abbiamo già nel nostro organico. Vogliamo affiancare giovani volenterosi ai nostri “veterani” per costruire squadre in grado di mantenere le produzioni e le attività che ci riguardino nel nostro territorio».