di Lucia Nappi
LA SPEZIA – Il polo logistico di Santo Stefano di Magra, dove il porto di La Spezia ha spostato le operazioni doganali, in una prospettiva futura rappresenterà un elemento fondamentale dell’Hub logistico tra La Spezia e Marina di Carrara e beneficiando anche di regimi particolari, potrà favorire l’insediamento di industrie di trasformazione e di attività legate al trasporto e alla logistica. Ne parla Alessandro Laghezza presidente degli spezionieri spezzini.
Qual’è la sfida futura per i porti di La Spezia e Marina di Carrara?(VIDEO)
“Ho soprannominato questo accorpamento come una fusione a freddo nel senso che sono due porti che storicamente non hanno avuto una grande integrazione tra loro, però guardando al bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto questa è una opportunità: E’ vero che non sono due porti intergrati, ma sono porti complementari che possono formare insieme a Santo Stefano di Magra che è il terzo angolo del triangolo che io immagino, un’area logistica vasta con grandi potenzialità dal punto di vista dell’operatività portuale e anche dell’operatività della logistica retroportuale”
Per il settore specifico degli spedizionieri Santo Stefano di Magra quali sfide introduce?(VIDEO)
“Ne vediamo la grande potenzialità del retroporto come luogo dove effettuare i controlli doganali in maniera efficiente senza sottrarre spazi alle banchine e senza rallentare la merce. Ma anche come luogo di rottura del carico per dar vita ai processi di lavorazione e distribuzione delle merci. inoltre Marina di Carrara, ma anche La Spezia, hanno la potenzialità dell’insediamento di attività industriali e di produzione che abbiano la necessità di un porto vicino, come lo è stato per General Elettric a Marina di Carrara e MG a Spezia, crediamo che questo possa essere un’importante driver di sviluppo”.