Adesso che il DL Rilancio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le Authority lavoreranno per dare sostanza a questa norma. Ne parla Stefano Corsini, presidente dell’AdSP del Tirreno Settentrionale con Corriere marittimo – Tra i primi punti la definizione dei parametri comuni per la riduzione dei canoni. Si torna a parlare di lavoro portuale, ed è scontro.
Lucia Nappi
LIVORNO- Oggi è previsto un incontro tra le Autorità di Sistema portuale e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti all’ordine del giorno l’applicazione del DL Rilancio, pubblicato oggi nella Gazzetta Ufficiale (ecco il testo completo) – «bisogna fare un Regolamento, sono coinvolte tutte le associazioni, su come dare sostanza al DL Rilancio – che prevede la riduzione dei canoni concessori fino all’azzeramento» spiega il presidente dell’AdSP di Livorno e Piombino, Stefano Corsini, a Corriere marittimo.
Presidente, partito il Decreto Rilancio quali sono i prossimi passi?
«E’ nessario arrivare alla definizione dei criteri per la riduzione dei canoni. E’ una norma che va esplicitata con dei parametri che dovremo applicare. Bisogna stare attenti a non fare discriminazioni tra gli utenti locali e a non creare situazioni di concorrenza e di turbativa tra i porti nazionali. Se a ogni porto si applicasse una regola diversa e, se le AdSP nelle proprie disponibilità riducessero i canoni in maniera difforme tra le varie realtà portuali, si potrebbero creare situazioni di disparità.
Genova e Livorno sono i porti importanti dell’arco del Tirreno settentrionale, ma ci deve essere un equilibrio anche in tutto il sistema portuale non si possono creare situazioni di disparità».
Riduzione dei canoni c’è unanimità da parte dei presidenti dei porti nazionali?
«Assoporti è unanimamente e concorde nel mettere a disposizione le risorse delle Autorità di Sistema Portuali per aiutare in questa fase difficile, dobbiamo dare sostanza. Ci sono porti che hanno meno risorse, ma per questo ci sono i 6 mlioni nel decreto, che servono per tenere conto delle Authority che hanno meno risorsema. Noi abbiamo un bilancio solido, da questo punto di vista siano facilitati».
Lavoro portuale, torna lo scontro nei porti. Il Decreto conferma con forza il ruolo del lavoro temporaneo nei porti (art. 17 legge 84/94) riconoscendo la copertura finanziaria immediata ai lavoratori e la proroga di due anni per le l’autorizzazioni in corso. Le agitazioni a Livorno vedono al centro l’Alp, Agenzia per il Lavoro in Porto, fornitore esclusivo di manodopera portuale del porto (art. 17) che interviene in caso di picchi di lavoro verso le imprese autorizzate allo svolgimento di operazioni e servizi portuali.
Lavoro portuale temporaneo, art. 17, è tornato lo stato di agitazione nei porti: Livorno, Napoli, Civitavecchia.
«L’articolo 17 è diverso tra porto e porto per esempio a Genova c’è una grande compagnia art.17, mentre a Livorno l’art. 17 è una piccola compagnia (Alp) e c’è una compagnia art. 16, che è l’impresa autorizzata, che ha altri numeri: circa dieci volte superiore rispetto all’ar.17. A Genova invece la situazione è totalmente diversa. Qui il vero problema è l’articolo 16 perchè, l’art. 17 ha delle norme di tutela.
Il Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale ha espresso parere favorevole sul Piano di risanamento predisposto dall’ALP, dovrebbe auspicabilmente mettere a posto la situazione della società con delle previsioni per gli anni successivi »
Quali gli equilibri a Livorno?
«Il tema degli equilibri in questo porto sono molto delicati, legati ai numeri delle varie componenti (art. 16 e art.17) su cui bisogna fare grande attenzione perchè basta poco per creare uno squilibrio.
Proprio per questa differenza di numeri il soggetto appaltatore, art. 16, componente fondamentale del lavoro portuale, oggi si trova in difficoltà a causa la crisi dei traffici conseguente alla stagnazione della domanda del trasporto marittimo. La necessità dovrà essere posta all’attenzione del Governo occorre lavorare per migliorare ulteriormente il testo normativo».
Si è fatto ricorso alla Cassa integrazione in molte imprese del porto
«E’ uno degli strumenti che il Governo ha messo a disposizione e non può essere trascurato, non deve essere demonizzata è uno strumento per i momenti di difficoltà che deve essere utilizzato. Noi in questi giorni stiamo parlando di affrontare questa crisi tutti insieme, non uno contro l’altro, perchè è l’unico modo per superarla, è che ognuno rinunci a qualcosa e si trovi un equilibrio transitorio per superare questo periodo di bassa»
Destinazione temporanea delle banchine è il tema sollevato da Livorno nel DL Rilancio
«Se ci sono delle aree libere che il piano regolatore portuale destina a certe merceologie che, in questo momento, sono ferme, magari si possono utilizzare per lo stoccaggio o per le sistemazioni temporanee, secondo una logica di flessibilità»
Avete avuto necessità di destinazione temporanea di aree?
«La necessità per esempio nel settore auto, temendo l’arrivo delle auto ma la chiusura dei concessionari a cui consegnarle, e pertanto da qui la possibilità di utilizzo di aree che adesso sono ferme. Valido anche per il settore container. Sebbene mi sembra di capire che a Livorno tutto questo bisogno non ci sia, perchè il traffico si è rallentato in maniera sostanziale. Abbiamo avuto qualche richiesta di aree piccole. Però più possibilità c’è più si riesce a sfruttare il porto. Il piano regolatore portuale ha pregi e difetti, tra i difetti l’eccessiva rigidità, ma se lo rendi meno rigido lo esponi ad altre questioni.»
Il prossimo decreto annunciato dal premier Conte sarà sulla semplificazione e sburocratizzazione.
«Questo è un momento particolarmente importante per introdurre le norme semplificatorie con consentano di accelerare i processi realizzativi ed approvativi progettuali. Tempi e procedure per la redazione e l’approvazione di progetti è di tale complessità che necessita di una semplificazione, altrimenti perderemo altri anni per inseguire i vari pareri. Aspettiamo dal Governo delle novità importanti. Speriamo che ci siano le norme che abbiamo proposto»
Quali sono i riscontri nei confronti del Governo?
«Con Assoporti siamo in conattto continuo con il Governo, abbiamo avuto un ottimo riscontro da parte del ministero e siamo contenti, continuiamo a lavorare per cercare di migliorare le cose più che possiamo».