Livorno, Emanuele Grimaldi: «Investire solo in naviglio non è sufficiente»

Emanuele Grimaldi

Emanuele Grimaldi: «I problemi nella gestione delle aree portuali a Livorno» – «Ci auguriamo si riescano a trovare soluzioni». Sullo sfondo la complessa vicenda della Darsena Toscana Sponda Ovest.

Lucia Nappi

LIVORNO – «L’impiego delle prime tre gemelle nel porto di Livorno testimonia l’importanza del porto labronico, nel quale siamo presenti da quattro decenni e siamo riusciti ad incrementare in modo esponenziale i traffici di merci di rotabili da e per Livorno. Ma non è sufficiente investire solo nel naviglio, un notevole sforzo è anche necessario nelle infrastrutture di terra, portuali e retro portuali» – Questo è il chiaro monito di Emanuele Grimaldi al porto di Livorno, per crescere sono necessari gli investimenti in infrastrutture, di mare e di terra.

L’armatore del Gruppo partenopeo (VIDEO) era stamani a Livorno per lo scalo inaugurale della ro-ro “Eco Livorno -«E’ noto che in questi anni malgrado i notevoli sforzi dei vertici del porto ci sono stati notevoli problemi nella gestione delle aree portuali a Livorno» -ha continuato Grimaldi – «Confidiamo sul senso di responsabilità degli organi competenti, affinche si attivino per consentire allo scalo di Livorno, di raggiungere il pieno utilizzo delle aree portuali, permettendo l’ulteriore sviluppo dei trafficiche si prevede saranno generati proprio da navi dal calibro di Eco Livorno. Ci auguriamo vivamente si riescano a trovare soluzioni che possano soddisfare chi contribuisce attivamente e significativamente allo sviluppo dei traffici e del porto. Sarà nell’interesse del lavoro di tutta la comunità portuale, della città e del Paese».

I problemi a cui l’armatore fa riferimento riguardano il contenzioso nato  sulla banchina e nelle aree retrostanti agli accosti 14 E/F/G  Sponda Ovest della Darsena Toscana, proprio la banchina dove opera Grimaldi con le linee dei traghetti ro-ro e ro-pax per la Sardegna, Olbia e la Sicilia, Palermo. Banchina diventata un ennesimo teatro della battaglia tra Grimaldi e Onorato nel porto di Livorno.

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A ricorrere contro l’AdSP la società composta da Sinergest Olbia Spa e Moby (due società del gruppo Onorato) LTM e Marinvest (MSC) – aggiudicataria nel 2018 della Porto di Livorno 2000 che nel porto toscano gestisce il traffico crocieristico, dei traghetti e i servizi di accoglienza ai passeggeri, per un totale di 3 milioni di persone.
Ricorso che, a guardar bene, è solo uno dei molteplici e complessi  conteziosi scatenatisi nel porto di Livorno, negli ultimi anni, e combattuti a suon di carte bollate, in un tutti contro tutti tra terminalisti e Autorità di Sistema portuale.

Nel novembre 2020 poi la sentenza di primo grado del tribunale amministrativo toscano riconosceva la legittimità dei provvedimenti dell’AdSP, nell’autorizzare la società SDT a svolgere servizio al traffico ro-ro e ro-pax, nella banchina e nelle aree retrostanti la Sponda Ovest della Darsena Toscana. Dove appunto partono e arrivano le navi di Grimaldi. Rigettando pertanto il principio di esclusività rivendicato dalla Porto di Livorno 2000 nella gestione del traffico passeggeri nel porto di Livorno.

La vicenda tuttavia non ancora conclusa, perchè la Porto di Livorno 2000, come ha annunciato, chiamerà l’Authority questa volta sul ring del Consiglio di Stato, per un secondo round.

 

 

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