di Barbara Bonciani
LIVORNO – In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione dei processi economici, il lavoro marittimo assume fondamentale importanza. Basti pensare che il commercio mondiale è affidato in gran parte al lavoro di poco più di un milione e mezzo di marittimi che rendono possibile il transito di beni e persone, via mare, da una parte all’altra del mondo. Si tratta di uomini e donne per lo più provenienti dai paesi più poveri del mondo, per i quali l’imbarco costituisce l’unica opportunità lavorativa, spesso una scelta obbligata che conduce tuttavia ad una vita caratterizzata da sacrifici e sottoposta ai molti rischi della navigazione.
L’imbarco costituisce infatti per il marittimo l’avvio di un nuovo percorso di vita caratterizzato dall’isolamento abitativo e scandito dal succedersi sequenziale di giorni e notti passati a lavorare e ad adattarsi alle nuove condizioni di vita. Arrivare sulla terraferma, nei porti di approdo, rappresenta per questi lavoratori più che un motivo di conforto; scendere a terra significa infatti riconoscersi parte della comunità. Per questo, l’accoglienza dei marittimi nei porti acquisisce un valore umano e sociale rilevante, da sempre riconosciuto dalle comunità portuali. Nei porti italiani l’accoglienza dei marittimi è sostenuta principalmente dai Centri Stella Maris che rappresentano per ogni marittimo “la casa lontano da casa”.
Il Centro Stella Maris presente nel porto di Livorno offre ai marittimi un ambiente familiare e un luogo di riferimento per le loro necessità. Da qualche mese il Centro ospita alcuni studenti universitari che hanno deciso di realizzare un’attività di tirocinio in Stella Maris per capire meglio la vita dei marittimi e facilitarne l’accoglienza nel porto di Livorno. Si chiamano Michela, Benedetta, Silvia, Costanza, Stella, Chiara M, Chiara B, e Bertin, studenti del corso di Laurea in Scienze per la Pace, “Cooperazione Internazionale e Trasformazione dei conflitti” dell’Università di Pisa che hanno scelto di svolgere , grazie ad una convenzione siglata fra l’Associazione stessa ed il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Ateneo pisano.
Nei prossimi mesi gli studenti coadiuveranno le azioni di accoglienza di Stella Maris, facilitando l’organizzazione delle attività, partecipando anche alle visite a bordo nave. I momenti di condivisione e di contatto con i marittimi saranno propedeutici anche alla raccolta delle loro storie di vita e alla comprensione in profondità delle loro necessità. La condivisione delle problematiche e degli aspetti che caratterizzano il lavoro marittimo potranno essere funzionali anche all’accrescimento culturale della città portuale, da sempre luogo di scambio marittimo-commerciale e d’incontro di mondi e culture diverse, in cui il riconoscimento dei valori della solidarietà e dell’accoglienza assume grande importanza.