LIVORNO – Il 25 agosto sono stati tre anni di inagibilità per il bacino galleggiante Mediterraneo del porto di Livorno a causa dell’incidente, costato la vita all’elettricista Gabriele Perrone, occorso alla nave oceanografica Urania che da quel momento giace inclinata nella platea della struttura di carenaggio. Nei giorni scorsi sono cominciati gli interventi di demolizione e rimozione completa del relitto, lavori che si concluderanno entro la fine di settembre, per procedere quindi al ripristino delle funzionalità del bacino.
L’impresa capo commessa Gestione Bacini ne segue i lavori per conto di Azimut Benetti, mentre la demolizione viene gestita dalla società temporanea di imprese composta da Ecoacciai e da Despe. La demolizione consiste nel sezionamento in parti dello scafo arrugginito, che con apposite cesoie che smonteranno la parte sovrastrutturale della nave. I materiali verranno poi trasferiti presso uno stabilimento di Pontedera dove saranno accuratamente selezionati. La società locale Ecoflash si occuperà dello smaltimento dei rifiuti mentre i materiali ferrosi e non ferrosi saranno trasferiti e accuratamente selezionati presso uno stabilimento situato in provincia di Pisa (Pontedera) L’attività di demolizione verrà eseguita nel pieno rispetto degli standard di sicurezza e delle norme di salvaguardia dell’ambiente.