Livorno in attesa del Comitato di gestione e della Darsena Europa

Porto livorno

di Lucia Nappi

LIVORNO– Qualcosa deve cambiare, ci vuole un segno di ripartenza, se non viene formato il Comitato di gestione e nominato il segretario generale, la riforma a Livorno, non parte. E’ passato un anno da quando la riforma portuale ha avuto inizio e la nostra è l’unica Autorità di Sistema portuale in Italia dove questo organo non è stato ancora costituito”.

Lo ha detto Roberto Alberti parlando a voce degli spedizionieri locali ma anche nel ruolo di presidente di Fedespedi associazione degli spedizionieri nazionali. Alberti denuncia lo stato di preoccupazione che pervade gli operatori del settore. L’occasione dell’incontro è la serata organizzata dal Propeller Club di Livorno, dalla presidente Maria Gloria Giani Pollastrini, che ha riunito ieri sera il cluster marittimo labronico a bordo della nave Liburna della Toremar, ormeggiata nel porto mediceo, per celebrare la chiusura annuale del Club. La serata ha visto lo svolgersi della rappresentazione teatrale dal titolo “8 con” sulla emozionante storia degli Scarronzoni livornesi alle Olimpiadi  del 1936  e del 1940, scritto e diretto da Gabriele Benucci e interpretato da Fabrizio Brandi.
Dopo il momento teatrale, svolto nella perfetta ambientazione del garage della nave, la serata è proseguita con la cena conviviale. Alla serata hanno partecipato molti esponenti del cluster marittimo e della compagine politica livornese, tra i quali anche il presidente dell’AdSp Stefano Corsini, il segretario Massimo Provinciali e il Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.
Enrico Bonistalli, presidente di Asamar (agenti marittimi e raccomandatari livornesi) tornando sul problema impellente del rifornimento idrico in porto, oggetto di discussione durante l’ultimo consiglio direttivo annuale, svoltosi venerdì scorso, ha precisato  nel corso della serata: Abbiamo formalizzato la richiesta di incontro con l’Autorità di Sistema portuale, quindi con il presidente, affinché venga affrontato il problema del rifornimento idrico in porto. Il sistema infatti rischia di andare in tilt nei prossimi due mesi quando le grandi navi da crociera affolleranno le banchine”. Per Bonistalli l’incontro con il presidente Corsini, che sarà domani mattina, servirà anche ad affrontare il vero argomento caldo: la costituzione del Comitato di gestione
Le voci dalle banchine sussurrano che l’impasse che blocca la costituzione del principale organo di gestione dell’AdSp, non abbia una motivazione locale, ma sia mosso dalla regia romana. E se di rallentamenti si parla subito esce fuori l’argomento Darsena Europa, il cui bando per la candidatura dei soggetti interessati ha subito molti slittamenti, fino all’ultimo che ha trasferito la data di chiusura a fine settembre prossimo. E’ questo l’argomento che rende sensibile  l’imprenditoria portuale labronica che teme lo slittamento dei tempi come un allontanamento dall’obiettivo.
Tuttavia il dato di fatto è che la maxi Darsena rappresenta probabilmente il più ambizioso progetto infrastrutturale, portuale e logistico, che c’è in ballo in Italia in questo momento. A fronte di molti progetti nazionali caduti sotto la mannaia ministeriale, “Livorno“, come ha assicurato il ministro Delrio, (anche ai microfoni della nostra testata nelle scorse settimane) “avrà la sua Darsena Europa. Quindi la portata del progetto e degli investimenti, caratterizzano Livorno come uno scalo di preminenza in ambito nazionale, pertanto le pressioni degli operatori, nei confronti dell’Authority portuale, spingono verso questo obiettivo.
Quindi se tutto dovesse filare liscio Livorno dovrà ancora pazientare  fino a settembre per vedere l’apertura definitiva del bando della maxi Darsena, rivisto e corretto secondo le necessità, e nel frattempo il disegno ministeriale costringerà il presidente Corsini in trincea per fronteggiare la pressione dell’imprenditoria locale.
Tra gli operatori del porto presenti alla serata del Propeller c’erano i presidenti delle imprese portuali CLP Enzo Raugei e Marco Dalli (CILP), per loro la questione “tempo ha un nome ben preciso ed è quello di China Railways, il Gruppo delle ferrovie governative cinesi che nel mese di aprile hanno visitato le banchine labroniche con il dichiarato interesse di voler partecipare al bando di gara per la nuova maxi Darsena. I cinesi sono pazienti”, dice Dalli, ma non si sa fino a quanto pazienteranno”. Raugei aggiunge: il fattore tempo agli occhi di investitori internazionali rappresenta un elemento di valutazione importante come scelta per la localizzazione degli snodi per la via della Seta”.
Nel frattempo i cinesi non perdono tempo e piazzano nel Mediterraneo le loro piattaforme di accesso per la penetrazione commerciale in Europa. Infatti è della scorsa settimana la notizia dell’accordo da parte del gruppo cinese Cosco con la banca Jp Morgan, per l’acquisto del 51% della società terminalistica spagnola Noatum.  
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