di Nicolò Cecioni
«A più di due anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 4 agosto 2016, n.169, che ha cambiato il volto delle 24 Autorità Portuali trasformandole in 15 Autorità di Sistema, è arrivato il momento di dotare le Autorità di Sistema Portuale di nuovi strumenti di governance e sfruttare le potenzialità che i singoli porti dell’arco tirrenico sono in grado di sviluppare per offrire un’offerta logistica adeguata». Si è aperto così l’incontro che è andato in scena nei giorni scorsi nella scenografica Sala Ferretti della Fortezza Vecchia di Livorno. Sul porto della città toscana è nato un vero e proprio progetto di collaborazione tra le Autorità di Sistema del Mar Tirreno e Ligure, sul palco dei relatatori i presidenti delle Autorità dei due Sistemi portuali del Mar Tirreno: Francesco Maria Di Maio (Civitavecchia) e Stefano Corsini (Livorno e Piombino) e del Mar Ligure Orientale, Carla Ronncallo (La Spezia e Marina di Carrara). Una sorta di grande tavola rotonda, alla quale hanno partecipato: il direttore marittimo della Toscana, ammiraglio Giuseppe Tarzia, Luciano Giuerrieri presidente della Porto di Livorno 2000, Gina Giani, a.d. Toscana Aeroporti, Alberto Ricci, presidente di Confindustria, Massimo Giuliani sindaco di Piombino, Francesca Martini assessore allo sviluppo economico del Comune di Livorno, che hanno dato delle indicazioni importanti sul futuro del territorio che si affaccia sui due mari.
Sono stati due i principali cardini della discussione, i traffici commerciali e traffici crocieristici e delle autostrade del mare. All’evento organizzato da Federmanager e patrocinato dal Comune di Livorno, è intervenuto anche il vice ministro ai trasporti Edoardo Rixi. «Oggi – ha spiegato il viceministro – siamo davanti a nuove sfide che derivano dall’aumento dei traffici sul bacino del Mediterraneo, dalla Via della Seta e dallo sviluppo dei Paesi dell’Africa. Perciò, la sinergia delle Autorità Portuali sarà determinante nei prossimi anni. Sono certo che l’arco Tirrenico e quello del Mar Ligure possano fare sistema e individuare politiche comuni che portino a individuare nuovi bacini di traffico, consolidando così la capacità di penetrazione commerciale non solo in Padania, ma anche Oltralpe. Tenere ferme le concessioni è un grosso danno per tutta l’economia. Le Autorità di Sistema diano la possibilità di snellire il sistema, facendo investimenti in tempi rapidi».
Poi Rixi ha dichiarato di essere a favore della trasformazione della Autorità portuali in Spa. «Le Spa pubbliche – ha spiegato – sono più flessibili. Sia chiaro, non sono innamorato del modello società per azioni. Però a me interessa arrivare a raggiungere il risultato, che è quello di avere meccanismi più flessibili di gestione delle priorità all’interno di un perimetro prevalentemente pubblico». Infine, sulla questione dei presunti aiuti di Stato ad Autorità Portuali italiane su cui presto l’Unione Europea potrebbe esprimersi, Rixi ha precisato che il governo ha «un’interlocuzione aperta con l’UE. Ma – ha aggiunto – se la Commissione Europea dovesse alla fine emettere il verdetto e considerare le Autorità Portuali come imprese esercenti attività economiche, ci troveremmo nella condizione di non poter più finanziare più le Autorità Portuali».