Livorno, terminata la rimozione del Ca’ Moro – Neri dona un rimorchiatore per il nuovo ristorante

Ca' Moro

Livorno – Il ristorante galleggiante Ca’ Moro, gestito dalla cooperativa sociale “Parco del Mulino”, è stato rimosso. Sono terminati i lavori di smantellamento e smaltimento dei materiali del celebre peschereccio e social bateau, che era ormeggiato nel porto di Livorno, nello specchio acqueo difronte ai quattro Mori. L’affondamento dell’imbarcazione, il 20 agosto scorso, aveva lasciato senza lavoro il professionale staff di camerieri – 5 ragazzi down.

Immediatamente la mobilitazione di tutta la città, la popolazione, i soggetti istituzionali e imprenditoriali del tessuto portuale e marittimo locale che hanno dato una risposta solidale con l’obiettivo e il desiderio condiviso di far rinascere il Ca’ Moro 2.0.

Intanto nell’attesa della nuova apertura i ragazzi che lavoravano sul peschereccio sono entrati in servizio all’Hotel Palazzo e dal 22 dicembre lavorano al fianco dello staff come camerieri in uno dei molti ristoranti sul porto di Livorno. Risultato ottenuto al termine del primo periodo di scuola di formazione nata dalla collaborazione tra il Parco del Mulino e Uappala Hotels per portare avanti il progetto-lavoro del Ca’ Moro.

L’annuncio del termine dei lavori di smantellamento è stato dato dal sindaco Luca Salvetti, intervenuto per fare un bilancio dell’operazione che ha visto impegnate aziende ed enti che hanno contribuito, in alcuni casi gratuitamente, a rimuovere l’imbarcazione.

Nei mesi scorsi l’Amministrazione Comunale aveva firmato un protocollo di intesa con gli enti e le aziende che hanno svolto e portato a termine nei tempi stabiliti le operazioni di demolizione dell’imbarcazione il tutto nel rispetto dell’ambiente marino e della complessa normativa.

Nel frattempo la città si è mobilitata attivando una generosa risposta solidale e riuscendo a raccogliere la somma di 138.778,68 euro – comprensivi anche del ricavato di un concerto di beneficenza organizzato dal Comune durante l’estate scorsa.

Per la rimozione del peschereccio si sono mobilitati: Comune di Livorno, Autorità di Sistema Portuale MTS, Regione Toscana, Capitaneria di porto, Vigili del fuoco, Arpat, Guardia di Finanza Sez. Navale, Impresa Tito Neri srl, Labromare srl, SubSea Livorno Srl, Aamps Spa, STILM safety engineering  Ing. Launaro.

Tre le imprese  che hanno lavorato a titolo gratuito: Gruppo Neri, Labromare srl e STILM

Il Gruppo Neri ha seguito la complessa parte di demolizione del peschereccio tramite pontone direttamente dallo specchio acqueo portuale, assistita da Labromare che ha gestito l’antinquinamento, il trasporto ed il trattamento dei rifiuti, mentre Stilm ha coordinato la parte di sicurezza.

A seguito di una prima selezione dei materiali effettuata Labromare srl ha provveduto a stoccare il legno, le plastiche e i metalli nell’area aziendale sita in via Don Minzoni in località “Picchianti”. Grazie ad un’ordinanza sindacale dedicata parte del materiale è stato avviato al riciclo, mentre la restante parte sarà avviata alla termodistruzione per la produzione di energia elettrica. Ciò potrà essere realizzato entro la fine del mese di marzo, comunque appena verrà ultimata la manutenzione programmata in corso dell’impianto di termovalorizzazione.

“Oggi chiudiamo il cerchio sulla vicenda dell’affondamento del Ca’ Moro – ha affermato il sindaco Salvetti – ed ora bisogna guardare oltre. Appena accaduto l’evento doloroso e imprevisto il Comune ha coordinato una iniziativa di aiuti provenienti dal gran cuore di Livorno, dai cittadini, dalle istituzioni, dalle aziende portuali e il risultato è stato lo smantellamento e lo smaltimento dell’imbarcazione. E’ doveroso un ringraziamento a tutti da parte dell’Amministrazione Comunale”.

Anche l’assessora al Porto Barbara Bonciani ha voluto porgere un ringraziamento a tutti coloro “che hanno dimostrato una grandissima generosità. Questo – ha aggiunto – è il punto di inizio per una nuovo cammino di una realtà che deve continuare a essere presente a Livorno”.

A prendere la parola anche Daniele Tornar, direttore del Ca’ Moro, che ha riferito quanto siano stati contrastanti i sentimenti nei mesi successivi all’affondamento: dolore, ma anche gioia per “l’abbraccio corale della città che ha donato tanto amore. Sul Ca’ Moro i ragazzi avevano trovato un luogo perfetto dove esprimersi, e proprio per questo ripartiremo con un progetto per proseguire il cammino intrapreso”.

Il cavaliere Piero Neri, presidente e amministratore delegato del gruppo omonimo e dal 2020 presidente della Confidustria di Livorno Massa Carrara, ha sottolineato l’apprezzamento nei confronti dell’Amministrazione Comunale e di tutte le società che hanno contribuito a risolvere la vicenda dell’affondamento del Ca’ Moro, dopodichè ha annunciato che è pronto “a donare un rimorchiatore in disarmo, ma efficiente, alla cooperativa Il Mulino, senza voler intralciare l’attività della cooperativa e conscio che allestire di nuovo una imbarcazione per trasformarla in ristorante è una strada impegnativa”. La foto del rimorchiatore è stata data a Daniele Tornar, che dopo aver ringraziato Piero Neri ha rivelato che l’alternativa all’imbarcazione sarebbe l’apertura di un locale in via Borra. Ma niente di definitivo al momento è stato deciso”.

In rappresentanza della Regione Toscana era presente il consigliere Francesco Gazzetti che ha specificato come la squadra regionale composta dal presidente Giani, dal presidente del Consiglio Regionale Mazzeo e dalle assessore Monni, Spinelli e Nardini si sia messa a disposizione delle istanze della comunità livornese “anche se – ha detto Gazzetti -il riconoscimento più grande va all’Amministrazione Comunale”.

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