Napoli, lavoro portuale in autoproduzione niente accordo tra Culp e Authority – Pronto lo sciopero

Porto Napoli

Autoproduzione, la CULP minaccia lo sciopero generale, il 13 marzo prossimo, contro la richiesta di GNV per l’attivazione dell’autoproduzione sui traghetti nella tratta Napoli – Palermo.

NAPOLI- Il tema del lavoro portuale torna al centro dell’attenzione del porto di Napoli. L’impresa portuale (CULP) si prepara a 24 ore di sciopero generale, il 13 marzo prossimo, contro la richiesta delle compagnia di navigazione Grandi Navi Veloci (GNV) di attivare l’autoproduzione sui traghetti nella tratta Napoli – Palermo. La richiesta inoltrata all’Autorità portuale ha pertanto fatto scendere in campo le rappresentanze sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti secondo cui la richiesta dell’armatore sarebbe subordinata alla presentazione entro il prossimo 8 marzo di un accordo di riduzione dell’attuale costo tariffario da parte della cooperativa dei lavoratori portuali.

Sulla questione del rispetto delle regole del lavoro portuale del porto di Napoli, nel dicembre scorso, era intervenuta l’Ancip (Associazione Nazionale Compagnie e Imprese Portuali). L’Associazione aveva recapitato all’AdSP un richiamo affinchè questa si assumesse la responsabilità della tutela del lavoro portuale, contro la stortura concorrenziale delle attività svolte in autoproduzione.

Con la richiesta dell’armatore di GNV la situazione si fa più tesa, tale che le tre sigle sindacali denunciano: «Tale richiesta appare come un tentativo di acquisire una rendita di posizione che mette a rischio la tenuta dei livelli occupazionali e di reddito dei lavoratori portuali ex art.17 legge 84/94 e introducendo pericolosi precedenti» – «E’ necessario applicare correttamente la normativa in vigore per prevenire le gravi conseguenze dell’autoproduzione in termini di dumping contrattuale e di abbassamento degli standard di sicurezza per i lavoratori dei porti e dei marittimi, tra cui si tenta di innescare una inaccettabile ‘guerra tra i poveri».

I sindacati, in linea con la posizione che porto allo sciopero nazionale dello scorso 11 maggio 2018, chiedono all’ente portuale il rifiuto dell’istanza proclamando lo stato di agitazione e lo sciopero di 24 ore nel giorno 13 di tutto il personale della CULP, garantendo i servizi minimi essenziali previsti dal contratto nazionale. Contestando «l’approvazione non condivisa con le parti sociale del Piano Organico del porto» si richiede l’immediata convocazione di un tavolo di confronto per la risoluzione del conflitto.

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