Porti sardi, approvato bilancio di previsione 2021 “difficile e limitante”

Porto Cagliari

Nel Bilancio di previsione 2021 considerato il calo delle entrate e i nuovi limiti normativi di spesa, il Comitato di gestione dell’AdSP del Mare di Sardegna, ha approvato dieci milioni in meno di entrate e taglio da 40 milioni sulla spesa per acquisti di beni e servizi rispetto a quanto preventivato lo scorso anno per il 2020.

È un bilancio di previsione difficile e limitante, quello 2021, approvato, questa mattina, insieme ad altri 11 punti all’ordine del giorno, dal Comitato di Gestione dell’AdSP del Mare di Sardegna, dopo ampia analisi in sede di Organismo di Partenariato della Risorsa Mare.

Difficile, perché influenzato dalle dinamiche di un’economia nazionale e regionale fortemente provata dall’emergenza Covid 19 – che ha generato una forte contrazione delle entrate per tasse portuali – la cui risalita resta condizionata dall’andamento della curva epidemiologica e da una ripresa dei traffici. Limitante per il necessario adeguamento alle misure di contenimento previste dalla Legge di Bilancio 2020, che ha introdotto pesanti riduzioni per le spese di funzionamento dell’Ente, riducendo le stesse ad un importo non superiore al valore medio degli esercizi finanziari 2016, 2017 e 2018 e non considerando che l’AdSP del Mare di Sardegna è stata ufficialmente costituita nel novembre 2017, con l’inclusione altre 3 porti rispetto a quelli già ricadenti nella giurisdizione delle due ex AP.

Ammonta, di conseguenza, a poco più di 50 milioni la previsione delle entrate per il 2021 (10 milioni in meno del previsionale 2020) e a circa 110 milioni quella relativa alle uscite (rispetto agli oltre 152 previsti per l’anno in corso). Riduzioni che, comunque, non minano la “salute” finanziaria dell’AdSP che consentirà, già dal prossimo anno, di iniettare sul mercato risorse, pari a circa 60 milioni di euro, da destinare alla realizzazione di opere di grande infrastrutturazione portuale e ad interventi di manutenzione straordinaria su aree e beni demaniali.

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Importo questo che, nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2020 – 2022, approvato sempre nella seduta odierna del Comitato di Gestione, si aggiunge agli oltre 33 milioni di euro programmati per l’anno in corso e ai circa 85 per il 2022. Un potenziale di investimenti in opere, pari ad oltre 181 milioni di euro, che riguarderà, tra gli interventi più consistenti, il completamento dell’infrastrutturazione del Porto Canale (sia per la cantieristica sia per la creazione del terminal ro-ro), dragaggi, travel lift e riqualificazione del mercato ittico nello scalo di Porto Torres, manutenzioni nei porti del nord e fase preliminare per il dragaggio nel golfo di Olbia.

Tra i dodici punti all’ordine del giorno, anche la fissazione del numero di imprese portuali autorizzate ad operare il 2021 ed il parere favorevole al rilascio, alla società Grendi, dell’autorizzazione a svolgere, nel porto di Golfo Aranci e per la durata di 4 anni, operazioni portuali in conto proprio ed in conto terzi.

“Quello approvato oggi – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – è un bilancio a tinte fosche e, spiace ammettere, innaturalmente compresso da provvedimenti di legge totalmente anacronistici ed ottusi se rapportati ad un momento, quale quello attuale, in cui è necessaria un’iniezione economica e vitale al sistema. Nonostante ciò, con un lavoro certosino della nostra Direzione Amministrazione e Bilancio, siamo riusciti, con quella virtuosità riconosciuta al nostro Ente a livello nazionale, a programmare 60 milioni di investimenti per opere che, nel triennio 2020 – 2022, ci porteranno ad oltre 181 milioni di interventi complessivi. Importo che consentirà di completare importanti opere di infrastrutturazione in corso e porre le basi per altre ulteriormente strategiche”.

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Non solo opere, ma anche attivazione di nuovi traffici merci da e per l’Isola, per il prossimo anno.

“Il rilancio dei porti non passa solo dalle infrastrutture – conclude Deiana – e, pertanto, a seguito di specifica istanza da parte del gruppo Grendi, è stata rilasciata un’autorizzazione di 4 anni a svolgere attività di impresa nello scalo di Golfo Aranci. Un’iniziativa che, come già ricordato pubblicamente, monitoreremo costantemente nella sua prima fase sperimentale con l’Amministrazione comunale golfoarancina e che riteniamo un segnale incoraggiante in questo particolare momento di crisi che investe l’economia del Paese”.

 

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