Relazioni commerciali Italia-Cina, benefici per oltre 50 miliardi di dollari annui / Convegno a Trieste

TRIESTE – Nel periodo 2000-2017 la Cina ha investito in Italia 13,7 miliardi di euro, il nostro paese si è posizionato al terzo posto quale nazione europea di destinazione delle risorse cinesi dopo UK e Germania. Questo è quanto emerso dal Forum “The China-Italy business relationship – partnerships building the future” svolto a Trieste e promosso dalla Fondazione Italia Cina e dal Gruppo Costa Crociere, in collaborazione con PwC Italia.

Focus del dibattito: le relazioni commerciali Italia-Cina e le partnership strategiche quale modello di sviluppo vincente per entrambi i Paesi. Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Italia Cina sono oltre 600 le aziende italiane a capitale cinese principalmente nei settori chiave del Made in Italy. Queste aziende generano quasi 18 miliardi di euro di fatturato e impiegano più di 30 mila dipendenti. Ma ben superiori sono le aziende cinesi a capitale italiano: oltre 2000 per un totale di 160.000 dipendenti in Cina e giro d’affari complessivo di 25 miliardi di euro. Non vanno poi sottovalutati i benefici derivanti dall’interscambio commerciale tra i due Paesi, consolidato ormai sopra la soglia dei 50 miliardi di dollari annui e contraddistinto da un trend di crescita delle esportazioni italiane maggiore rispetto all’aumento delle importazioni dalla Cina.

Secondo Andrea Manchelli, partner di PwC Italia e membro del PwC China Desk: «Stanno assumendo sempre maggiore rilievo gli accordi di partnership commerciale sotto varie forme incluse le joint venture strategiche. Ne sono un esempio gli accordi siglati a novembre 2018 al China International Import Expo dove erano presenti le nostre istituzioni e quasi 200 campioni nazionali del Made in Italy».
Vincenzo Petrone, direttore generale Fondazione Italia Cina evidenzia: «La nuova Via della Seta costituisce la sfida sistemica più ambiziosa in termini di raccordi intercontinentali, connettività euroasiatica, investimenti, produttività ed efficienza logistica. L’industria italiana ha tutte le qualità per affrontarla in maniera positiva, investendo, competendo e approfittando dei nuovi scenari economici che la Cina, la sua industria e i suoi consumatori propongono».

Tra i mercati a maggiore crescita in Cina c’è quello turistico. In particolare, il settore crocieristico ha vissuto in un arco di tempo ravvicinato una crescita ingente e velocissima. Al punto che la Cina ha tutte le carte in regola per diventare il polo più importante al mondo, con ben 20 milioni di passeggeri nel 2030, pari a 10 volte o quasi quelli attuali.
Michael Thamm, Amministratore Delegato del Gruppo Costa e Carnival Asia, afferma: «Il mercato delle crociere in Cina ha iniziato a svilupparsi dal 2006.». Nel 2018 sono stati 2,5 milioni i cinesi che hanno utilizzato le navi del Gruppo, ha spiegato  l’ad «Il potenziale di sviluppo futuro è ancora enorme: i crocieristi in Cina rappresentano al momento meno del 2% dei cinesi che fanno vacanze all’estero».
Rientra nel piano di espansione anche la recente partnership siglata tra Carnival e China State Shipbuilding Corporation, una delle più grandi aziende cinesi di costruzioni navali. Obiettivo: creare un nuovo brand di crociere che opererà in Cina. Come spiega Michael Thamm: «La joint venture che abbiamo siglato ha un’importanza strategica per tutte le parti coinvolte: rafforzerà ulteriormente la presenza di Costa sul mercato, genererà un impatto economico significativo per l’Italia, con il coinvolgimento di altre realtà imprenditoriali di eccellenza quali nostri partner, ad esempio per la costruzione di nuove navi, e creerà opportunità per accrescere i legami economici fra Italia e Cina creando un ecosistema globale».

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