LIVORNO – Riconoscere una volta per tutte il lavoro portuale come usurante, fare chiarezza sulla questione dell’autoproduzione delle operazioni portuali e dare risposte sulla mancata approvazione degli emendamenti al decreto legge Infrastrutture – Sono questi i temi sollecitati dalla segreteria sindacale della provincia di Livorno Filt-Cgil Fit-Cisl e Uiltrasporti al governo.
“I lavoratori dei porti della provincia livornese hanno fatto da apripista in maniera seria e responsabile alle rivendicazioni che stanno emergendo a livello nazionale a difesa dei lavoratori delle banchine”. Scrive il segretario provinciale Filt-Cgil Fit-Cisl e Uiltrasporti, Giuseppe Gucciardo, in una nota stampa in cui rivendica il ruolo dei porti di Livorno e provincia come trainanti a livello nazionale nella richiesta al governo.
“Nelle ore scorse infatti” – spiega Guicciardo – “a livello nazionale, Filt-Cgil Fit-Cisl e Uiltrasporti si sono appellati al governo affinchè riconosca come usurante il lavoro portuale e dunque consenta anche ai lavoratori delle banchine un esodo anticipato dal lavoro. E’ bene ricordare che l’esodo anticipato oggi è consentito soltanto ad una parte di questi lavoratori: l’auspicio è che il governo si attivi per stanziare quelle risorse necessarie per permettere a tutti questi lavoratori un’uscita anticipata. Anche sul tema dell’autoproduzione delle operazioni portuali si stanno chiedendo al governo risposte chiare.
Le rivendicazioni a livello nazionale stanno andando nella stessa direzione di quanto chiediamo già da giorni nei porti di Livorno e della sua provincia: maggior tutela per i diritti dei lavoratori e maggiori garanzie per il futuro dei sistemi portuali. E’ inoltre bene sottolineare come i lavoratori livornesi stiano facendo da traino alle rivendicazioni nazionali comportandosi in maniera responsabile, dimostrando pertanto ancora una volta serietà e ragionevolezza.
Continua la nota sinndacale: “Tre giorni fa insieme a Fit-Cisl e Uiltrasporti abbiamo indetto a livello provinciale lo stato di agitazione dei lavoratori portuali per denunciare la mancata approvazione di quegli emendamenti al decreto legge Infrastrutture che avrebbero permesso di prorogare al 2022 i ristori Covid in favore della portualità. Il timore – lo ribadiamo – è che possano esserci gravi contraccolpi occupazionali negativi anche sulle banchine livornesi. Dal 30 ottobre all’8 novembre effettueremo le assemblee sindacali sui posti di lavoro per confrontarci con i lavoratori. Sarà un momento importante di confronto e di dialogo”.
Conclude il sindacalista: “Livorno e la sua provincia sono in ginocchio da anni a causa di una pesante crisi occupazionale. Non possiamo più permetterci di perdere posti di lavoro. In un momento di estrema delicatezza e complessità – è bene sottolinearlo – i lavoratori portuali della provincia livornese stanno dimostrando grande senso di responsabilità. Da parte del governo però servono risposte chiare: in caso contrario saranno messe in campo tutte quelle azioni necessarie per tutelare l’occupazione e il salario”.