E’ ancora difficile capire se si tratti, anche su base associativa, di un riflesso di quel processo di cambiamento che coinvolge i porti dell’Alto Tirreno e, che vede MSC muoversi tra le banchine della costa che da Livorno congiunge Genova passando per La Spezia, in un gioco di partecipazione, acquisizione e controllo.
Lucia Nappi
LIVORNO – Due nuovi soci entrano a far parte di Assiterminal, Associazione Italiana Terminalisti Portuali, ne ha dato informazione il presidente, Luca Becce. Si tratta di due società dove siede il Gruppo Contship Italia: La Spezia Container Terminal (LSCT) (60% Contship e 40% MSC) e Terminal Container Ravenna TCR (Sapir 70% e Contship 30%).
Sono inoltre sei le imprese terminaliste che sono entrate a far parte di Assiterminal nel corso del 2020. Nella scorsa primavera Portitalia (Palermo) – Adriatic Stevedoring Company (ASC) (Ortona) – Sintermar (Livorno) e ASE Terminal (Ancona). A settembre Vado Gateway (APM Terminals Vado Ligure) e a novembre I.co.P (Ancona).
L’Associazione nel 2020 ha visto, anche, l’uscita di alcuni soci: nel mese scorso Co.Nate.Co Napoli (controllato da Marinvest) e Trieste Marine Terminal, l’uscita attribuita ad un taglio dei costi. Poi nel corso dell’anno Roma Terminal Container (Gruppo MSC) e i due terminal genovesi Genoa Mediterranean Gateway Terminal (Gruppo MSC) e Genoa Port Terminal (Gruppo Spinelli).
Niente è come sembra?
E’ ancora difficile capire se si tratti, anche su base associativa, di un riflesso di quel processo di cambiamento che coinvolge i porti dell’Alto Tirreno e, che vede MSC muoversi tra le banchine della costa che da Livorno congiunge Genova passando per La Spezia, in un gioco di partecipazione, acquisizione e controllo.
Certo fanno riflettere le dichiarazioni rilasciate, ieri, dal commissario generale del porto di La Spezia, Francesco Di Sarcina, sul difficile rapporto societario in atto tra il terminalista Contship e l’armatore di MSC, Gianluigi Aponte. E’ anche vero che dal confronto-scontro di Aponte con il socio terminalista Gip, andato in scena a Genova sul palcoscenico di Calata Bettolo, sia emerso come l’armatore partenopeo-ginevrino mal digerisca nella compagine sociale la presenza del terminalista puro.
Però tornando al punto da cui siamo partiti, ovvero ai nuovi soci e ai fuoriusciti dell’Associazione che in Italia rappresenta le imprese terminaliste, non si può non notare che siedono comodamente in Assiterminal altri società che fanno parte della galassia dell’armatore di Ginevra, è il caso di Livorno, Lorenzini Terminal & C. (50% Lorenzini e 50% MSC ) oppure su altri lidi come per il Terminal Intermodale Venezia 50% Mariner (Hili) e 50% Marinvest (MSC ) – Stazione Marittima Terminal Napoli – Medcenter Container Terminal (Gioia Tauro).
Forse, che su questo palcoscenico niente è come sembra?