Il porto di Rotterdam chiude il primo trimestre 2025 con un calo del 5,8% a causa della riduzione dei volumi di petrolio greggio, prodotti petroliferi, minerale di ferro e carbone. ll settore è passato da movimentare 110,1 milioni di tonnellate nello stesso periodo del 2024 a 103,7 milioni di tonnellate nei primi tre mesi di quest’anno.
I dazi all’importazione statunitensi sulle esportazioni europee non avevano ancora avuto un impatto sui dati del primo trimestre.
Lieve flessione dei container pieni in esportazione che hanno subito una riduzione di tonnellaggio pari al 1,1% su base annua. Sebbene da una visione complessiva il traffico container sia aumentato del 2,2%, nel periodo in analisi, raggiungendo i 3,3 milioni di TEU..
Il traffico container transatlantico è diminuito del 23,1% a causa dello spostamento di due servizi verso altri porti.
l traffici sulle rotte asiatiche sono aumentati dell’8,4% grazie alla crescita delle importazioni di beni di consumo. Il volume di breakbulk è aumentato dello 0,6%, raggiungendo i 7,8 milioni di tonnellate.
Il traffico RoRo è diminuito dell’1,8%, raggiungendo i 6,2 milioni di tonnellate, a causa della debole domanda del Regno Unito e della concorrenza nel trasporto su strada.
Il volume di merci general breakbulk è aumentato dell’11,2%, raggiungendo gli 1,6 milioni di tonnellate.
Boudewijn Siemons, ceo del porto di Rotterdam, ha commentato: “I primi tre mesi di quest’anno sono stati caratterizzati da un’elevata volatilità del commercio mondiale a causa della minaccia di dazi all’importazione negli Stati Uniti e dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente.
“Questa volatilità ha portato a incertezza tra le aziende nei settori del commercio e degli investimenti. In questi tempi incerti, è più importante che mai che il porto di Rotterdam, insieme ai governi nazionali ed europei, continui a lavorare per un clima di investimenti europeo competitivo.”