Sottrazione di materiale marino, sabbia, sassi conchiglie, vero e proprio reato di furto aggravato. Caso di furto di specie protette registrato nel porto di Olbia all’imbarco.
OLBIA – Alla fine della stagione estiva le spiagge della Sardegna sono sempre un po’ più povere a causa dei furti di sabbia, conchiglie, sassi, materiale marino di ogni genere, quali “souvenir”di turisti incuranti dei divieti. Fenomeno di malcostume nonostante le diverse campagne informative e di sensibilizzazione sul problema, ma anche vero e proprio reato di furto aggravato a prescindere dal volume di sabbia asportato, a meno che non si tratti di quantitativi irrilevanti. Peggio ancora quando ad essere sottratti sono specie vegetali o animali protette.
L’ultimo caso arriva dal porto di Olbia – Isola Bianca dove, nei giorni scorsi, nel corso delle ispezione di imbarco ai passeggeri, gli agenti della Security dell’Autorità di Sistema Portuale hanno fermato una coppia di turisti italiani in partenza per Livorno. “I due passeggeri avevano nel bagagliaio dell’auto un’esemplare di Pinna Nobilis (Nacchera) di un metro, con ancora il mollusco all’interno, prelevato dalle acque di Porto Ferro. Entrambi sono stati segnalati alla Capitaneria di Porto per le attività di competenza” – fa sapere l’’Autorità di Sistema – ” l’ennesimo caso di furto di specie protette registrato nei porti sardi. L’AdSP si conferma, dunque, in prima linea per arginare lo spiacevole fenomeno ai danni della Sardegna e delle sue bellezze”.