MARINA DI CARRARA – Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: Possibili impatti per il settore marittimo-portuale è il tema del convegno svolto a Marina di Carrara e promosso da Wista Italy, con il coinvolgimento dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e del Propeller Club Porti di Spezia e Marina di Carrara.
PARITA’ DI GENERE NEL SETTORE MARITTIMO
L’incontro è partito dal tema dell’inclusione e della parità di genere nel settore marittimo e portuale. Argomento lanciato da Wista Italy, associazione che ha lo scopo di valorizzare il talento e le competenze femminili in questo ambito – ha sottolineato in apertura Paola Tongiani, presidente dell’associazione – «L’occupazione femminile nel settore marittimo e portuale soffre un po’ dei retaggi che ci portiamo dietro. Lo scopo dell’associazione è quello di valorizzare la professionalità e le competenze femminili, nell’ottica di una parità di genere». Una presenza quella delle donne che in questo ambito è in sofferenza non solo numericamente.
«Dogana, capitaneria, il settore impiegatizio delle Autorità portuali, nelle agenzie marittime e nelle case di spedizioni non ha differenziazione la presenza delle donne. Mentre è minore nella manipolazione portuale e tra i lavoratori marittimi, nei mestieri più usuranti» – ha aggiunto il presidente del Propeller Club Giorgio Bucchioni.
«Il tema dell’inclusione, l’abbattimento degli ostacoli che precludono al genere femminile di raggiungere determinati risultati anche nel nostro settore è un tema centrale» – è intervenuto il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva – «Siamo in una fase nuova, non si tornerà indietro, questo è fra le cose da cambiare con urgenza, dovremo allargare le maglie dello shipping dal punto di vista dell’occupazione e aprire delle finestre nei porti».
Greta Tellarini, professore Ordinario di Diritto della Navigazione e dei Trasporti all’Università di Bologna, ha offerto alla platea una sorta di lectio magistralis sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, dal generale delle politiche europee al dettaglio della pianificazione delle riforme, e dei finanziamenti con attinenza alle opere attineti ai porti.
PORTO DI MARINA DI CARRARA, IL WATERFRONT
Se La Spezia , nell’ambito PNRR, vede finanziato il Molo passeggeri, a Marina di Carrara l’opera finanziata è quella del nuovo waterfront – per un totale di 30 milioni di euro. L’incontro è stata anche l’occasione per fare il punto sulle opere in progettazione nei porti del sistema.
Sono i temi Temi affrontati dal presidente Sommariva, per Corriere marittimo a margine dell’incontro (VIDEO INTERVISTA: Mario Sommariva su Marina di Carrara )
«Il nuovo waterfront è un progetto molto ambizioso che nel suo complesso andrà a migliorare l’accessibilità al porto e a ricucire il rapporto con la città» – specifica il presidente del porto. Annunciando poi a breve termine l’appalto sul Lotto 2: «è stata definita la progettazione e conclusa la fase autorizzativa. Poi entro l’anno seguiranno anche gli altri lotti, siamo pronti per rispettare i tempi che hanno come dead line il 2026».
«Il Piano Regolatore Portuale è un nodo scorsoio a cui il porto rischia di impiccarsi»
Ma il problema riguarda la seconda fase degli investimenti che essendo «direttamente collegati al Piano Regolatore Portuale, questo è una sorta di nodo scorsoio a cui rischiamo di impiccarci» dice Sommariva -«perchè le procedure sono molto complesse e con sovrapposizione tra dimensione nazionale e regionale» – serve pertanto «un confronto tra Stato e Regioni per individuare procedure semplificate».
«Se non ci sarà l’approvazione del nuovo piano Regolatore portuale – che risale al 1981 – il porto di Marina di Carrara rischia di non avere una prospettiva, non ci potrà essere una nuova fase di investimenti e di futuro per il porto che, in questi mesi, ha avuto una grande crescita anche grazie al dinamismo degli operatori»
Il piano consentirebbe allo sviluppo di nuove aree nel porto, da quella commerciale a quella cantieristica il che rappresenterebbe per le imprese che operano nell’area retrostante, la possibilità di espandersi in porto, grande chance per il territorio».
Sul tema della semplificazione Sommariva conclude parlando dell’avvenuto adeguamento tecnico funzionale – in sede di Organismo di partnariato – per «l’allungamento di 80 metri della banchina Taliercio, si tratta di un’opera semplice» il provvedimento dovrà passare, forse oggi, in Comitato di Gestione e poi in Consiglio Superiore dei Lavori pubblici consentendo in breve tempo di l’approvazione e la succesiva realizzazione dell’adeguamento.
Lucia Nappi