Alla viglia della scadenza dei termini per la call internazionale del Porto Canale di Cagliari, Corriere marittimo dedica all’argomento uno “SPECIALE CAGLIARI” – tre articoli redatti anche attraverso la testimonianza dell’operatore teminalistico Grendi che, nel Porto Canale, gestisce anche i traffici feeder, in parziale sostituzione rispetto al concessionario CICT e in regime di “provvisorietà”. A Colloquio con Antonio Musso amministratore delegato Gruppo Grendi.
Lucia Nappi
CAGLIARI – “La nostra idea è quella di prendere un’area nell’altra parte del terminal” – si tratta di una porzione del Porto Canale ex area in concessione a CICT- “dedicandola solo al traffico locale. Non si tratta di tutto il terminal, ma abbiamo fatto una domanda di concessione per 350 metri di banchina e 70 mila mq dietro la banchina. In cui vorremmo gestire il traffico MSC e anche di Hapag Lloyd, con 2 gru e 5 transtainer.” – Lo dice Antonio Musso, amministratore delegato del gruppo Grendi Trasporti Marittimi – “Siamo fermi perché CICT non ha ancora restituito la concessione” – al momento non è stato raggiunto l’accordo sulle condizioni di ripristino del bene. “ – “sono in corso dei contrasti tra l’Autorità di Sistema Portuale e i liquidatori di Contship – “Inoltre è stata fatta una call internazionale, la gara per la ricerca di un soggetto interessato, questa doveva scadere a gennaio, poi ad aprile, poi maggio e adesso la scadenza è al 31 agosto”.
Le attività del Terminal
Grendi è l’operatore terminalistico di Cagliari Porto Canale che dopo la revoca della concessione a CICT svolge il servizio container feeder import-export di compagnie terze che hanno trasporti di merci o materie prime provenienti o destinate ad aziende sarde. “I servizi feeder del terminal dovevano essere in regime di provvisorietà, in realtà siamo quasi arrivati ad un anno” come spiega il manager.
L’operatore è anche armatore sulla linea ro-ro Cagliari- Porto Torres -Marina di Carrara, con due navi di proprietà con le quali assicura la continuità degli approvvigionamenti per l’isola.
Traffico Feeder
Cagliari, porto feeder di riferimento per Hapag Lloyd durante tutto il periodo di Contship, subisce un forte contraccolpo quando la compagnia tedesca decide di abbandonare l’isola in seguito alla crisi di CICT. Da qui l’ingresso in porto di MSC che, da fine agosto 2019, decide di fare su Cagliari una chiamata, con la linea feeder settimanale proveniente da Gioia Tauro, il servizio viene poi eliminato in seguito alle vicende della crisi del Porto Canale Terminal rinfuse
Tuttavia ai primi di ottobre 2019 le navi dell’armatore Aponte tornano a scalare Cagliari, questa volta però nel Terminal ro-ro Grendi che entra a fare parte della linea feeder settimanale di MSC proveniente da Gioia Tauro (Gioia Tauro, Palermo Cagliari, Napoli).
Musso spiega i cambiamenti sopraggiunti in seguito all’accordo con MSC: nasce la necessità di svolgere area di temporanea custodia per i contenitori in importazione “mentre noi facevamo solo merce nazionale, con MSC abbiamo dovuto ampliare il traffico, trattandosi di merce da e per l’estero”. Inoltre il carico e scarico dei contenitori avviene in autoproduzione non essendo la banchina dotata di gru – “Il futuro dei terminal, sarà l’autoproduzione” sottolinea.
Aumentano i traffici
Negli undici mesi MSC ha pertanto portato al Terminal del Gruppo Grendi un aumento notevole dei traffici: “da ottobre a febbraio 3 mila teu in più al mese” – “come numeri aggiuntivi è una quantità abbastanza importante” – “Perché nel momento in cui noi avevamo il traffico in aumento, con le linee ro-ro, è arrivato anche il servizio di MSC”. Da qui la richiesta di concessione rivolta all’ente portuale per l’utilizzo di parte di quella banchina e delle aree confinanti oggi messe interamente a bando nella call internazionale.
Magazzino per lo stoccaggio
Disposto parallelamente alla banchina dove attraccano le navi è posizionato il magazzino per lo stoccaggio delle merci “a chilometri zero e in linea d’aria con la banchina” – sottolinea l’imprenditore. Un’area dove vengono stoccate le merci per il mercato della Sardegna, il magazzino con la progressiva crescita dei traffici è diventato insufficiente. Limite evidenziato anche durante la fase di lockdow con la crescita degli approvvigionamenti per l’isola.
Il terminal oggi deve anche fare fronte ai volumi delle merci che la compagnia Hapag Lloyd svolge con le line Grendi. Spiega Musso – “sebbene con notevoli perdite in termini di volumi, ma a Cagliari stiamo dando servizi: di terra, di destinazione, di deposito vuoti, consegne, temporanea custodia anche ad Hapag Lloyd, questo è stato un lavoro aggiuntivo molto importante”.
“In più un incremento sulla nostre linee ro-ro già da febbraio-marzo del 2019 quando Moby e Tirrenia iniziano a vacillare, siamo riusciti a crescere bene, abbiamo preso una seconda nave abbiamo aumentato il servizio svolto da Marina di Carrara con le navi Rosa dei Venti e Severina”
Due tensostrutture per le rinfuse
Il Terminal è dotato anche di due tensostrutture mobili per le rinfuse che sono state costruite, due anni fa per il traffico di floruro di alluminio, parte di questo traffico che è temporaneo subisce dei picchi di merce da stoccare, con grandi variariazioni. Dai picchi massimi di 25 mila tonnellate, ai carichi normali sdi 10 mila tonnellate.
Alla crescita dei numeri segue anche la crescita del personale e l’operatore, dall’ottobre dello scorso anno, assume 8 tra gruisti carrellisti, attingendo in parte ai lavoratori dell’ex CICT.
Nuovi progetti:
Tra i nuovi progetti in pista: l’acquisizione di un terreno dove sarà costruito il secondo magazzino, successivamente all’autorizzazione per costruire: “Abbiamo presentato la richiesta di autorizzazione in questi giorni, è un’operazione sempre un po’ faticosa sebbene sia un’area industriale destinata alla logistica. Per ottenere la concessione edilizia dell’attuale magazzino ci sono voluti 3 anni”.