LIVORNO – I 70 anni di Spedimar Livorno, associazione fra le imprese di Spedizioni internazionali e di logistica, celebrati, in grande stile, a Palazzo Pancaldi, centro congressi sulla punta estrema degli storici Bagni Pancaldi fiancheggianti la Terrazza Mascagni.
Per l’occasione la città ha sfoderato un vento di libeccio intenso e un mare in tempesta a fare da sfondo, immagine tra le più rappresentativa di Livorno.
Compleanno sottolineato dalla conferenza “70 anni di Spedimar: dalla Storia al Futuro” e seguito dalla cena di gala, a cui hanno partecipato il folto numero di associati, le autorità, i rappresentanti del cluster marittimo-portuale nazionale e locale, accolti dalla presidente di Spedimar, Gloria Dari che ha tracciato la rotta “Dal passato al futuro” affrontando i temi di connessione porto e sistema logistico.
Ad aprire i lavori con i saluti istituzionali il presidente della Regione Eugenio Giani e il sindaco Luca Salvetti. A seguire gli interventi dell’amministratore unico di RAM, Ivano Russo, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Luciano Guerrieri e il presidente di Fedespedi, Alessandro Pitto. La storia della nascita della professione di spedizioniere è stata tracciata tracciata dallo storico Andrea Addobbati, professore di storia Moderna Università di Pisa.
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“DAL PASSATO AL FUTURO”:
“Celebrare il passato, festeggiare il presente, ma soprattutto guardare al futuro” – ha detto la presidente di Spedimar Gloria Dari – “Il futuro che ci aspetta, ma che è già in atto con i cambamenti epocali a cui stiamo assistendo: nel commercio internazionale, nello scenario geopolitico, nel mercato globale, in cui le nostre imprese si muovono”.
La storia dell’associazione
“Spedimar nasce ufficialmente nel 1952 per volere del primo presidente, Carlo Carlesi, ispiratore di 24 case di spedizione, presidente fino al 1977” – tiene a sottolineare Dari ricordando il percorso storico dell’associazione, con i passaggi chiave, unitamente alle vicende del porto: dalla distruzione della guerra, alla successiva ricostruzione del dopoguerra “in cui l’associazione degli spedizionieri fu parte attiva”.
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“La ricostruzione come risultato della coesione tra le istituzioni: Azienda Mezzi Meccanici, Camera di Commercio, Compagnia Lavoratori Portuali “guidata dal 1963 dal console Italo Piccini, pilastro ispiratore dello sviluppo commerciale del nostro porto a cui seppe dare concretezza”.
Il grande sviluppo del porto di Livorno nei dieci anni dal 1953 al 1962, durante i quali la merce all’imbarco – sbarco passò da 2.784 milioni a 5.848 milioni di tonnellate.
La professione oggi:
L’evoluzione del nome dell’associazione: “Associazione fra le imprese di Spedizioni internazionali e di logistica che descrive le imprese di oggi” – continua Dari – “Logistica, lavoro, portualità, oggi, si intrecciano in un’unica connessione globale. i porti sono un anello fondamentale di questa complessa connessione e di una lunga filiera logistica che si estende per raggiungere il nostro Paese e il resto del mondo”.
“Oggi Spedimar riunisce circa 100 imprese ed oltre 1500 persone, le connessioni materiali ed immateriali sono condizione necessaria per l’operatività. La pandemia ha messo maggiormente in luce la necessità di utilizzare sistemi avanzati di connessione per le merci e i flussi logistici. Infrastrutture immateriali
Tra le infrastrutture immateriali non più rimandabili, Dari elenca il SUDOCO “lo chiediamo da anni come fondamentale, insieme ad una vera e propria messa a sistena di tutti gli interventi delle infrastrutture immateriali” – Smart port, Intermodalità e connessione dei corridoi logistici, sistemi IT connessi, integrazione tra i trasporti, tracciabilità IT della merce in ottica sostenibilità e sicurezza.
Formazione
Spedimar ha dedicato alla formazione una parte importante di attività per la crescita continua delle competenze nelle aziende, e nei confronti dei giovani preparati per affrontare digitalizzazione e sostenibilità.
Ha ricordato il ruolo del Polo Universitario dei sistemi logistici, il nuovo progetto di un incubatore in cui ricerca, portualità, logistica e industria si intrecciano.
Il porto
Dalla costruzione del microtunnel, per consentire l’ingresso di navi di maggiore portata, alla progettazione di Darsena Europa, lo Scavalco ferroviario per la connessione con l’Interporto Vespucci, che vedrà ai primi di ottobre la posa della prima pietra. Inoltre i collegamenti ferroviari che hanno ottenuto importanti finanziamenti, iniziativa sostenuta dall’impegno sul territorio di Confetra e Confindustria.
La ZLS – con la speranza della sua veloce attuazione per attrarre investimenti, industriali e logistici, attività manifatturiere nel processo di “Reshoring e nearshoring”, come dimensionamento della globalizzazione. Nell’attuale contesto in cui le industrie subiscono aumenti di costi di energia e carburanti, anche a causa della guerra, – “terribile e incomprensibile”. Anche in questa ottica la ZLS è uno strumento fondamentale per far fronte alla carenza di materie prime, che causa e causerà maggiori difficoltà alle esportazioni del Paese.
Tra i presenti
Oltre ai molti associati Spedimar, e alle autorità: il direttore marittimo della Toscana ammiraglio Gaetano Angora, il segretario generale della Camera di Commercio Pierluigi Giuntoli, l’assessore regionale Francesco Gazzetti, l’assessore comunale al porto Barbara Bonciani, la vice commissaria alla Darsena Europa Roberta Macii.
I rappresentanti delle associazioni del cluster: il past president di Confetra Guido Nicolini, il dirigente di Confetra Nereo Marcucci, la presidente degli agenti marittimi di Livorno (Asamar) Francesca Scali, la vicepresidente di Confetra Toscana, Valeria Gassani, la presidente di Confcommercio Livorno Francesca Marcucci, a fare gli onori di casa insieme alla presidente Dari. la segretario generale di Spedimar Giovanna Zari.
Lucia Nappi