Stop all’emendamento portuale, stato di agitazione dei lavoratori dei porti

Porto container

L’emendamento sulla riduzione dei canoni concessori 2021 e i ristori alle imprese con l’utilizzo dei fondi già stanziati nel 2020, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, è stato bloccato dalla Ragioneria di StatoIntervento che ha sollevato la reazione del cluster portuale che aveva chiesto l’avvio del  provvedimento per il sostegno dei lavoratori, dei terminal portuali principalmente settore passeggeri e crociere.

“Nuovo ed ingiustificato intervento della Ragioneria di Stato, denunciano i sindacati  – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti che proclamano “lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti i porti italiani”. I sindacati dicono che “si riservano di indire anche una specifica azione di sciopero affinché ci possa essere un rapido ravvedimento per portare a conclusione l’iter legislativo a favore della portualità del Paese”.

Sarebbe utile che le stesse imprese portuali facessero sentire il loro malcontento e si schierassero a sostegno della nostra mobilitazione. Il sistema della portualità non si rilancia solo con l’implementazione delle infrastrutture e la revisione della governance –slamentano di sindacati – ma occorre soprattutto avviare una politica industriale del sistema portuale per renderlo competitivo con quelli dei paesi concorrenti. In sintesi il Pnrr da solo non basta, ma occorre agire su tutti gli errori compiuti in passato che hanno portato l’Italia in posizione di svantaggio rispetto agli altri paesi europei”

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