LIVORNO – Si è concluso stamani alle 7,30 lo sciopero di 24 ore dei lavoratori del Terminal Darsena Toscana, nel porto di Livorno. I lavoratori dell’impresa terminalistica, che per una giornata hanno incrociato le braccia e hanno presidiato il gate con il sostegno delle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, stamani, quindi, sono tornati al lavoro.
Oggi pomeriggio si tiene il Tavolo di raffreddamento convocato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Luciano Guerrieri, vi partecipano i rappresentanti dei lavoratori, i sindacali, i vertici aziendali di TDT.
«L’azienda conta circa 300 dipendenti e ad aderire allo sciopero oltre agli operativi delle banchine, sono circa 100, anche parte dei dipendenti degli uffici» – a sottolinearlo è Giuseppe Guicciardo (Filt-Cgil) sentito da Corriere marittimo.
In ballo c’è la delicata fase di contrattazione sindacale sul contratto integrativo, trattativa avviata da mesi con l’azienda e, che al momento, non ha prodotto l’avvicinamento delle due parti.
«Considerato che il personale impiegato nel porto di Livorno, è un dato dell’Autorità Portuale» – ha detto Guicciardo – «oltre la metà supera i 50 anni di età e, tutti a vario titolo hanno una inidoneità parziale con problemi osteoarticolari. Il nostro porto nel giro di 4-5 anni avrà seri problemi di turnover di personale sulle manovre. Ci dobbiamo porre questi problemi anche in fase di trattative con le aziende»
«Sappiamo che parlando dell’organizzazione aziendale è un profilo complicato, la libertà di impresa c’è ma il confine è la salute dei lavoratori» – conclude Guicciardo – «E’ ovvio che in questo momento c’è una grande responsabilità, avendo da poco attratto nuovi traffici e la partita non è solo sulle banchine» – «L’obiettivo dello sciopero è aprire un tavolo di discussione che abbiamo ottenuto, adesso proviamo a risolvere» – «I lavoratori stamani sono tornati al lavoro, anche se i mal di pancia non sono passati».
Lucia Nappi
