Trasportounito e Spediporto: Un esposto contro il blocco del porto di Genova

ALCE commercio estero porto genova
GENOVA – L’Associazione dell’autotrasporto italiano, Trasportounito, si è rivolta a tutte le Autorità competenti denunciando tramite esposto, il blocco avvenuto nel porto di Genova in seguito allo sciopero dei 24 lavoratori della Compagnia Pietro Chiesa.
Lo sciopero come messo in evidenza da Trasportounito, totalmente illegittimo poiché non autorizzato da nessuna sigla sindacale, ha provocato il blocco dei varchi del porto e la paralisi di alcuni Terminal.
 
Giuseppe Tagnocchetti, segretario genovese di Trasportounito ha riferito che i lavoratori sebbene abbiano il diritto di difendere il loro posto di lavoro, “non possono farlo bloccando l’economia di una intera città, del maggiore porto italiano, mettendo a repentaglio centinaia di operatori dell’autotrasporto e causando danni incalcolabili alla merce oltre che agli autotrasportatori e alla filiera logistica.
 
L’esposto ha visto protagonisti Trasportounito in accordo con Spediporto, l’associazione che raggruppa gli spedizionieri, i corrieri e i trasportatori di Genova. Le associazioni pertanto chiedono la sanzione di coloro hanno provocato il blocco dello scalo non annunciato e non legittimato da alcun sindacato.
Come sottolineato da Tagnocchetti lo sciopero è avvenuto dopo le dichiarazioni di fermo sindacale proclamate da Cgil, Cisl e Uil: “per rivendicare legittimamente più elevati standard di sicurezza dopo la tragedia avvenuta nel terminal Vte, e il fermo delle attività di autotrasporto che per le festività pasquali sarà anticipato a venerdì e proseguirà sino a lunedì. Circostanza che proprio ha spinto le imprese di autotrasporto a inviare un maggiore numero di mezzi (tutti bloccati nel ponente genovese) per garantire il rispetto degli impegni contrattuali.”
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