TRIESTE – L’analisi dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Orientale sull’andamento dei primi dieci mesi dell’anno mette in luce una capacità reattiva del porto di Trieste e un incremento a doppia cifra per Monfalcone. Infatti nonostante la situazione dell’econimia o globale sia dominata da grandi incertezze, spiega l’AdSP in una nota – il sistema portuale di Trieste e Monfalcone ha registrato lievi flessioni “metabolizzando gli effetti della crisi”.
TRIESTE
A due mesi dalla chiusura annuale, l’andamento dei traffici risulta meno negativo di quanto previsto a inizio anno: al porto di Trieste, il singolo mese di ottobre in controtendenza offre, infatti, un quadro positivo se paragonato con lo stesso mese del 2022, sia per i contenitori (+5,31%), sia per il traffico ferroviario (+1,41%).
Guardando invece ai dati dei primi dieci mesi dell’anno in corso, lo scalo giuliano ha movimentato complessivamente 46.761.195 tonnellate di merce, con una perdita minima (-1,51%) rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente.
Andamento positivo (+1,74%) con 31.424.012 tonnellate per le rinfuse liquide, mentre calano le merci varie (-6,75%) con 14.943.379 tonnellate movimentate. Il comparto RO-RO scende a 249.912 unità transitate (-6,80%) e le toccate dell’autostrada del mare che collega la Turchia a Trieste passano a 665, rispetto alle 723 del 2022.
Meno accentuata la flessione dei contenitori (-3,77%) che raggiungono quota 708.537 TEU. Il risultato, nonostante il segno meno, rappresenta la seconda miglior performance dello scalo per il settore, dopo il record storico dell’annata 2022 che aveva portato i valori dei TEU al di sopra del periodo pre-pandemico.
Per quanto riguarda il traffico ferroviario nel periodo gennaio-ottobre, Trieste da sola sfiora i 7.600 treni manovrati (-5,98%), anche se, nel complesso, va rilevata la performance estremamente positiva di alcuni terminal (HHLA-PLT Italy, Trieste Marine Terminal, Seastock) e l’inaugurazione della nuova movimentazione sull’area di FREEeste. Il risultato totale è frenato da un calo presso i moli V, VI e Siderurgica Triestina. Guardando al resto del comprensorio ferroviario gestito dall’Autorità di Sistema, crescono i numeri all’Interporto di Trieste e all’interporto di Cervignano, con una movimentazione complessiva nei due terminal intermodali di quasi 1.300 treni e un aumento a doppia cifra per entrambi.
Il traffico passeggeri nel capoluogo giuliano registra un totale di 436.496 crocieristi, rispetto alle 397.871 unità dello scorso anno (+9,71%).
MONFALCONE
Ottima la prova per il porto di Monfalcone, che archivia i primi dieci mesi del 2023 con una crescita a doppia cifra (+11,34%) e una movimentazione complessiva di 3.334.052 tonnellate di merce.
Buono l’andamento delle rinfuse solide (+9,17%), con 2.622.637 tonnellate, e slancio per le merci varie (+20,15%) che si attestano su 711.415 tonnellate movimentate. Volata invece per i veicoli commerciali (+51,30%) e 93.706 mezzi transitati.
Stabile il settore cruise (+4,39%) iniziato a fine maggio 2023 con 92.045 crocieristi in transito rispetto agli 88.175 dello scorso anno.
Impennata per la movimentazione ferroviaria con un record di 1.673 treni (+31,22%), ulteriore conferma degli investimenti sull’intermodalità portati avanti dopo l’entrata di Monfalcone nel 2020 all’interno del sistema portuale con Trieste.
“La crisi si sente anche nel nostro settore – commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Zeno D’Agostino. “ I dati statistici nei porti italiani ed esteri lo evidenziano chiaramente, ma i numeri sono lo specchio delle azioni che portiamo avanti e mettono in luce le buone strategie adottate dall’Authority nel gestire un sistema portuale e logistico fortemente integrato e dinamico. Non abbiamo avuto particolari contraccolpi e sappiamo reggere molto bene gli shock: Monfalcone cresce, abbiamo già totalizzato più di 10.500 treni nel sistema porti-interporti e ottobre in controtendenza ci ha dato qualche segnale positivo anche su Trieste ”.