Previsioni occupazionali delle imprese con dipendenti nel trimestre agosto-ottobre 2017 – A cercare nuovo personale il 15% delle aziende con almeno un dipendente.
LIVORNO – Lo rende noto la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno: “I dati emergono dalla nuova indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione che, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche.
L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’88% delle assunzioni previste dalle imprese livornesi riguarderà lavoratori dipendenti, contro l’84% toscano e l’83% nazionale; se ne deduce che le aziende locali intendono ricorrere ai contratti atipici in misura meno significativa. Il 21% delle nuove assunzioni previste avverrà con contratto a tempo indeterminato meno di quanto previsto nei contesti di riferimento (22% Toscana, 24% Italia); il 6% tramite apprendistato, anche in questo caso la percentuale è inferiore alla media regionale (10%) e nazionale (9%); il 59% con contratto a tempo determinato (in linea con la media nazionale), 10 punti in più rispetto alla media regionale.
In provincia la maggior parte delle assunzioni è prevista nell’ambito dei servizi alle imprese (24,4%) e del manifatturiero/public utilities (22,2%); a seguire, e nell’ordine, nel turismo (20,2%), commercio (13,2%), servizi alle persone (12,7%) e costruzioni (7,3%).
Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nel settore dei servizi alle imprese (45,1%) e nel comparto manifatturiero (33,6%); viceversa turismo, costruzioni, commercio e servizi alle persone sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (nell’ordine: 79,8%, 71%, 68,2% e 67%). Il contratto di apprendistato è più diffuso nel manifatturiero e nel turismo (con quote rispettivamente del 10,3% e 8,1%.
Il 67,4% delle entrate complessive previste (stabili e non) si concentrerà nelle imprese con meno di 50 dipendenti: valore inferiore alla media regionale (73%), ma superiore al dato italiano (65,3%). Il 21,5% delle assunzioni livornesi riguarderà imprese di medie dimensioni (tra 50 e 249 dipendenti) e l’11,1% le aziende più grandi.
Per quanto riguarda le figure professionali, il 14% delle nuove entrate sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”), una quota inferiore alla media regionale (16%) ed ancor più a quella nazionale (20%).
Il 10% delle assunzioni riguarderà laureati a fronte del 12% della Toscana e del 14,6% dell’Italia. Al contempo, il 62% dei posti è riservato a diplomati (38% diploma di scuola media superiore e 24% di istituto professionale), mentre nel 28% dei casi alle aziende interesserà soltanto che il candidato abbia terminato la scuola dell’obbligo come requisito minimo per l’assunzione.
Il 10% delle assunzioni riguarderà laureati a fronte del 12% della Toscana e del 14,6% dell’Italia. Al contempo, il 62% dei posti è riservato a diplomati (38% diploma di scuola media superiore e 24% di istituto professionale), mentre nel 28% dei casi alle aziende interesserà soltanto che il candidato abbia terminato la scuola dell’obbligo come requisito minimo per l’assunzione.
Tra i profili maggiormente richiesti dalle imprese livornesi spiccano figure a medio-bassa specializzazione. Ai primi 5 posti troviamo: “addetti ai servizi di pulizia”; “camerieri”; “commessi di negozio”; “cernitori di prodotti ortofrutticoli”; “muratori”. Solo a partire dalla sesta posizione troviamo la prima figura per la quale tendenzialmente è richiesto un livello di istruzione più elevato ovvero l’“impiegato amministrativo”. A seguire, le successive posizioni, fino a raggiungere la decima, riguardano le seguenti professioni: “camerieri di ristorante” (figura più specializzata di quella citata in precedenza), “conducente di furgone”, “conducente di mezzi pesanti e camion”, “addetto al carico e scarico di merci”.
Il 34% delle assunzioni programmate interesserà giovani con meno di 30 anni: percentuale intermedia tra quella calcolata per la Toscana (33%) e quella italiana (35%).
Per alcune categorie professionali la quota di “under 30” è particolarmente consistente: è il caso degli “Operai specializzati nelle industrie chimiche e della plastica” (il 75% delle assunzioni riguarda giovani), “Addetti accoglienza, informazione e assistenza della clientela” (69%), “Operatori della cura estetica” (67,4%) e “Addetti alla gestione dei magazzini, della logistica e degli acquisti” (65,1%).
Per alcune categorie professionali la quota di “under 30” è particolarmente consistente: è il caso degli “Operai specializzati nelle industrie chimiche e della plastica” (il 75% delle assunzioni riguarda giovani), “Addetti accoglienza, informazione e assistenza della clientela” (69%), “Operatori della cura estetica” (67,4%) e “Addetti alla gestione dei magazzini, della logistica e degli acquisti” (65,1%).
Altro elemento d’indagine di particolare interesse è quello delle figure professionali di difficile reperimento. Il fenomeno riguarda il 21% delle assunzioni previste nell’area livornese (in termini assoluti 865 posizioni), da confrontarsi con il 26% della Toscana ed il 20,6% della media Italia. Sembrerebbe pertanto che almeno rispetto al contesto regionale le imprese della provincia abbiano minori difficoltà a reperire personale specializzato. Il fenomeno tuttavia a Livorno è particolarmente sentito in determinate categorie professionali: “Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione”, dove le assunzioni difficili da realizzare sono il 63,4% di quelle previste, e “Specialisti della formazione e insegnanti” (60,5%). In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano in gran parte i laureati: nel 44,6% dei casi contro il 22% dei diplomati/qualificati. Le motivazioni addotte dalle imprese con riferimento ai laureati sono in primis il ridotto numero dei candidati (25,4%) e solo in seconda battuta la scarsa preparazione (16,5%).
Resta di rilevo la percentuale di assunzioni per le quali sarà richiesta un’esperienza specifica nel settore (52,9%) o nella professione (14,9%) con alcuni distinguo. Nel caso dei laureati sarà maggiormente richiesta un’esperienza specifica nella professione (48,7%) mentre per i diplomati le aziende sembrano preferire l’ingresso di personale con esperienza nello specifico settore di attività aziendale (48,3%).”