Il processo di transizione ambientale del nostro Paese è posto in discussione dalle emergenze? E’ l’interrogativo su cui si è dibattuto oggi nel corso della Tavola rotonda di UIR “Interporti al Centro” a Padova.
Lucia Nappi
PADOVA – Il ministro Enrico Giovannini (MIMS) è intervenuto stamani in conclusione della Tavola Rotonda “Interporti al centro” e organizzata da UIR, Unione Interporti Riuniti, presso il nuovo, inauguarato ieri, Centro Congressi Fiera di Padova.
Focus della discusssione il Trade off tra sostenibilità ambientale ed emergenze, dovute in questo momento, all’accesso alle materie prime e alle risotrse alimentari che il conflitto russo-ucraino, hanno posto come centrali. La transizione sostenibile deve essere sospesa per quanto le emergenze in questo momento impongono? E’ la domanda sul palco dove i rappresentanti di interporti, porti, logistica e intermodalità si sono incrociati nel dibattito. Franco Pasqualetti, vice presidente di UIR, Guido Nicolini, presidente di Confetra, Fulvio Lino di Blasio rappresentante di Assoporti, Giuseppe Milan direttore di Assindustria Venetocentro, Giuseppe Acquaro Terminal Italia srl.
Dobbiamo sospendere l’approccio di sostenibilià? Chiede Sebastiano Barisoni, vice direttore di Radio24, al ministro: “Non c’è alternativa alla sostenibilità’ – tiene a precisare Giovannini- “ci sono solo difficoltà in più che l’emergenza ucraina sta aggiungendo. Il PNRR va in questa direzione anche se questo non basta”.
Spiegando poi “la sostenibilità un anno fa era considerata, da molti, un tema da salotto. Un anno dopo questi temi sono centrali nell’attenzione di pubblico e privato” – continua il ministro – “La guerra in Ucraina sta mettendo in ulteriore stress un sistema che era fortemente stressato dalla pandemia”.
Le risorse
Sul tema delle risorse il ministro specifica: “Il PNRR va in questa direzione, così come espresso da ‘Interporti al centro’ anche se questo non basta, sono i temi che ci hanno guidato nel disegno del PNRR e del Fondo complementare, insieme a quanto contiene la Legge di Bilancio, risorse che contiamo di aumentare ulteriormente.
La partita non finisce con i 61 miliardi che il MIMS ha da realizzare con il PNRR, insieme ai 43 miliardi che abbiamo aggiunto con la Legge di Bilancio, il Fondo di Sviluppo e Coesione”.
Interporti e riforma normativa
Il ministro risponde anche alla richiesta di UIR, del presidente Matteo Gasparato e del vicepresidente Pasqualetti che dal palco hanno evocato a gran voce una riforma che metta mano “alla legge 240/’90, la norma che permise agli interporti di nascere, ma che oggi necessita di uno svecchiamento”.
“Gli Interporti, come partnership pubblico-privato, devono fare un salto di qualità, colgo le conclusioni del rapporto presentato come la base per un dialogo”- Giovannini lancia la palla a UIR con il chiaro invito ad aprire un dialogo sulla riforma. Il rapporto a cui si riferisce è quello dal titolo “La transizione energetica e la Rete degli Interporti italiani” – commissionato da UIR a Nomisma Energia e presentato sul palco di Padova dall’amministratore delegato Alessandro Bianchi. In cui si fa il punto sulla transizione ambientale e il contributo attuale e potenziale degli interporti, incrociando il quadro nazionale con il possibile ruolo delle realtà interportuali nazionali. Studio che è la rampa di lancio per la dimostrata strategicità degli interporti rispetto al tema ambientale, mettendo a sistema quanto fatto fino ad oggi per poi avanzare la richiesta del settore alla politica.
Infostrutture e digitalizzazone
Altro tema ‘forte’ è la digitalizazione come “infostrutture”, “questa la grande riforma” – dice Giovannini – “non infrastrutture materiali ma digitali” – di cui aveva parlato il presidente di Assoporti sul palco di Alis a VeronaFiere, due settimane fa, l’altro momento importante del confronto tra mondo della logistica e politica. Richiamo che fa Giovannini oggi a Padova.
“Sulla digitalizzazione dobbiamo investire molto di più” – entrando nel merito – “La scelta del ministero di recuperare UIRnet che, grazie anche agli investimenti fatti, avrebbe dovuto negli anni facilitare la piattaforma logistica digitale nazionale, ma invece non ha partorito quello che speravamo” – Pertanto adesso – “la riassunzione di quel ruolo” – da parte del ministero – “con la velocità che ci sta distinguendo, è la scelta di accelerare sulle infostrutture”.
Il ruolo di FS
“Manca un grande player del trasporto merci integrato nazionale, le strategie di FS che verranno illustrate prossimamente nel Piano Industriale, con la creazione dei poli infrastrutture e il polo traffico merci. Questo è occasione per l’integrazione verticale per tutti gli operatori di questo settore” – Giovannini, colloca nel ruolo Ferrovie dello Stato come il grande player fino ad oggi mancantae”.
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