Roma, – Il Piano nazionale del Mare, approvato a fine luglio dal CdM e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 ottobre scorso, le principali istanze degli operatori che operano in ambito portuale, sono stati i temi affrontati durante l’incontro tra il ministro del Mare, Nello Musumeci e una delegazione di UNIPORT, l’associazione delle imprese portuali nazionali, guidata dal presidente Pasquale Legora de Feo e dal vice presidente Antonio Davide Testi.
La delegazione ha espresso un plauso nei confronti del governo per la volontà di adottare un Piano del Mare che definisca una strategia marittima nazionale unitaria e da cui conseguano interventi normativi e amministrativi. Apprezzamento espresso ancche per il metodo utilizzato per la definizione di tale docmento, a partire dall’ascolto dei diversi stakeholder, tra cui Uniport, e per la ripresa di alcune delle proposte avanzate.
UNIPORT ha espresso gradimento per il rafforzamento “improcrastinabile” delle funzioni centralizzate, sia nella fase della programmazione delle opere di infrastrutturazione portuale ed extra-portuale, sia nell’attività di regolazione “onde scongiurare che si verifichino distorsioni tali da incidere sull’attrattività degli scali”. Bene anche l’aver lasciato come sola ipotesi quella di trasformare le Autorità di Sistema Portuale in Società per azioni, su cui l’Associazione nutre forti dubbi. Sul tema il presidente di Uniport era intervenuto nei giorni scorsi durante la conferenza promossa da Assiterminal per la Port&Shipping Tech – Genoa Shipping Week.
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Legora de Feo ha tenuto a precisare che le proposte dell’Associazione per le imprese del settore rappresentano temi urgenti a cui va data una risposta: “Abbiamo apprezzato molte indicazioni formulate dal Piano” – ha detto il presidente di Uniport – “tra queste, in particolare l’esigenza di una regolazione omogenea, la riduzione delle barriere burocratiche e la visione integrata del trasporto marittimo da e verso le altre modalità. Per le nostre imprese resta oggi di vitale importanza, a fronte dell’aumento significativo dei costi registrato, porre mano a una revisione degli indici adottati per l’adeguamento annuale dei canoni di concessione demaniali portuali, così come rivedere il regolamento per il rilascio delle concessioni terminalistiche e delle relative linee guida. Due temi strategici per i quali confidiamo nell’azione di stimolo e coordinamento che il Ministro potrà esercitare nei confronti di tutte le amministrazioni coinvolte”.
Durante l’incontro il ministro ha rimarcato l’interesse per i temi, impegnandosi a valutare concretamente le proposte dell’associazione con l’auspicio che possano essere accolte nel dibattito governativo.