Venezia, anticipata la levata del Mose – Le preoccupazioni della Venezia Port Community

Mose Venezia

A Venezia la decisione presa recentemente di anticipare la levata del Mose per garantire una quota di 85 centimetri, ha sollevato le preoccupazioni di VPC,  Venezia Port Community, il presidente Davide Calderan ha commentato in una nota: «Abbiamo appreso dagli organi di informazione che pare che il porto regolato di Venezia possa entrare in funzione un’ora e mezza prima rispetto a quanto prestabilito. Questo ci preoccupa perché così si limiterebbe ulteriormente l’attività del comparto veneziano, innescando spirali economiche di difficile soluzione».

«Siamo ben consapevoli che la priorità sia la protezione della città, un luogo unico al mondo che da sempre convive con le “sue” acque e che da luogo inospitale per eccellenza è diventata la città più bella del mondo. Per sopravvivere, serve però una linfa vitale, il lavoro, e l’economia portuale è l’unica vera alternativa alla monocultura turistica. Se Venezia non vuole sprofondare fagocitata dall’eccesso di questa economia, deve consentire al porto di fungere almeno da realtà complementare. È stato stabilito che la quota di salvaguardia è 110 cm, quindi gli interventi da svolgersi devono garantire questa soglia. Per ogni ora di anticipo di levata delle barriere il porto “perde” ulteriori 100mila euro rispetto ai 300 circa che si sono stimati ora. Cifre che non possono esser sottovalutate. Già non stiamo vivendo un momento favorevole, se aggiungiamo questo tassello, il rischio è che il patrimonio immateriale di competenze si disperda».

Calderan prosegue: «Serve quindi che si cerchi di garantire la prosecuzione delle attività, per questo chiediamo che siano fatti gli interventi necessari a far lavorare il comparto intero: dragaggio dei canali, operatività h24 e ridurre il tempo in cui le paratoie siano chiuse. Abbiamo la necessità che la città funzioni e allo stesso tempo il porto sia messo nelle condizioni di operare. Siamo a disposizione per offrire le nostre competenze e le nostre professionalità di “tecnici” al fine di ottimizzare la gestione sperimentale delle variabili che proteggono la nostra Venezia».

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Quindi il presidente è tornato sulla valutazione di quando sia il momento opportuno di iniziare le operazioni legate all’alzata delle paratoie: «Siamo consapevoli che la decisione è stata presa per quest’anno, da parte nostra possiamo certamente mettere in campo competenze e conoscenze per rendere il più efficienti possibili le operazioni di gestione del Mose».

Da ultimo, per quanto riguarda lo sciopero, VPC si è detta soddisfatta della conclusione dell’astensione dal lavoro: «Il sistema porto ha fatto squadra. Dall’autorità portuale ai lavoratori, anche la nostra comunità si è messa a disposizione con l’attività di mediazione che ha portato al risultato di fare sintesi tra le parti, arrivando alla conclusione dell’astensione dal lavoro e facendo ripartire il sistema porto. Siamo felici e ora guardiamo al futuro con serenità».

 

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