VENEZIA – Stamani il personale dal Nucleo Operativo di polizia ambientale (N.O.P.A.) della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Venezia, in esecuzione di un decreto del Giudice per le indagini preliminari di Venezia, ha posto sotto sequestro preventivo due aree per complessivi 10.000 metri quadri adiacenti al Terminal Portuale di Fusina su cui erano state depositati complessivamente 70.000 mc di materiale di escavo unitamente a materiale proveniente da demolizione, rifiuti speciali, idrocarburi esausti ed automezzi in stato di abbandono.
L’attività svolta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Venezia, discende da un’indagine per i reati di realizzazione e gestione di una discarica non autorizzata di rifiuti (art 256 co 2 Dlgs 152/2006) avviata dalla Guardia Costiera di Venezia e dall’ARPAV durante l’estate scorsa, nell’ambito del costante monitoraggio ambientale delle aree portuali e delle zone ricadenti nel Sito di Importanza Nazionale (SIN) di Marghera disposta dal Ministero della transizione ecologica.
In particolare le indagini sono state svolte anche mediante l’utilizzo di fotografie satellitari liberamente accessibili tramite il web, hanno evidenziato che l’attività di deposito si sarebbe sviluppata dopo il 2017, in concomitanza con alcuni interventi di escavo effettuati nella zona e sono proseguite fino ad oggi creando i presupposti del provvedimento cautelare.