Venezia piace al summit internazionale città portuali

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QUEBEC CITY (CANADA)- Il porto di Venezia è stato scelto come caso studio italiano alla conferenza mondiale “Next generation” promossa da AIVP, Associazione Internazionale delle Città Portuali, in corso dall’11 al 14 giugno a Quebec City, Canada.

Per celebrare i suoi 30 anni di ricerche e approfondimenti sul tema della relazione tra anima portuale e cittadina delle città marinare, il network mondiale pone al centro della conferenza 2018 “i porti di nuova generazione”, ossia quelli che saranno capaci di superare le sfide poste da innovazione tecnologica, economia circolare e decarbonizzazione, mobilità e logistica sostenibile, waterfront portuali “misti” – dove si vive e si lavora, ma anche si mantiene una vocazione portuale compatibile con le attività quotidiane dei residenti – e infine le nuove professioni. 

La vision e le strategie del porto di Venezia sono state portate dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Pino Musolino, relatore alla Tavola Rotonda incentrata sulle risposte alle attese dei cittadini sul futuro delle loro città portuali. 

“L’attenzione non può più essere centrata solo su come comporre le esigenze della portualità e cittadine, piuttosto vanno individuati valori e prospettive comuni su cui lavorare per costruire i “porti cittadini” di nuova generazione – ha dichiarato Pino Musolino, Presidente dell’AdSPMAS –. Un futuro prospero che passa per la costruzione di innovazione, capitale umano, patrimonio culturale e relazioni internazionali: tutti elementi che consentono lo sviluppo delle città marinare da sempre, laddove la relazione col mare non sia rinnegata ma vista e sentita come essenza stessa della propria natura di città e per questo imprescindibile.”

Insieme a Venezia solo altri 3 casi studio selezionati: Quebec, Bahia Blanca (Argentina) e Douala (Camerun).

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La conferenza, che si sviluppa in 4 giorni di lavori, vede la presenza di 60 relatori internazionali, 450 delegati da 50 Paesi impegnati in laboratori, visite tecniche e dibattiti, fa il punto ogni due anni sui fattori che condizionano lo sviluppo armonico di portualità e contesto urbano, segnando il passo per urbanisti, scienziati ambientali, pianificatori e trasportisti.

 

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